Nel pareggio 2-2 di ieri sera tra Milan e Roma risultano evidenti due difetti all’interno della formazione giallorossa: la mancanza di cinismo sotto porta dopo entrambe le reti realizzate oltre ad una tenuta difensiva particolarmente svogliata. Il problema, analizzando la disposizione tattica della squadra di Garcia di ieri, riguarda il baricentro tenuto in campo, stavolta piuttosto squilibrato, complice dell’allungamento dei reparti. Troppi buchi a centrocampo già nel primo tempo, dovuti allo stato di forma non eccellente di De Rossi, l’uomo che dovrebbe dare equilibrio alla formazione romanista, visto invece spesso fuori posizione e poco reattivo nell’assistere la linea difensiva. Il gol di Muntari nasce proprio da un pressing isolato ed effettuato con tempi sbagliati da parte della Roma, con la squadra milanista abile ad aggirarlo e guadagnare terreno in mezzo al campo, fino a mandare in porta anche fortunosamente il ghanese.
In fase offensiva Roma brillante fino al limite dell’area avversaria, mentre è mancata la lucidità nell’ultimo passaggio decisivo o nella finalizzazione; se nell’azione del gol di Destro c’è l’ottimo movimento di Strootman in profondità che detta l’assist a Ljajic, per il resto si è sentita la mancanza di Pjanic, abile sia nel tenere il possesso palla sia nel giocare in verticale. Poco utilizzato Francesco Totti dal suo ingresso in campo, visto che negli ultimi 25′ la squadra capitolina ha preferito cercare lanci lunghi o palloni sull’esterno piuttosto che passare dal fulcro centrale della manovra. A livello individuale Burdisso ha sostituito discretamente l’infortunato Castan, mentre Bradley non ha nulla a che fare con la qualità di Pjanic. L’americano va elogiato per la disposizione tattica ordinata e qualche inserimento senza palla, ma è risultato carente in fase di possesso o di finalizzazione.
Keivan Karimi