Mai così male in Champions agli ottavi. Mai così presente in Europa League. E nel ranking Uefa l’Italia tiene. L’amarezza del flop dei club tricolori in Champions dove agli ottavi di finale è approdato soltanto il Milan, record negativo nella storia del calcio italiano da quando esiste l’attuale formula con al massimo 4 squadre italiane partecipanti, cioè dal 1999/00, viene «addolcito» dal fatto che, nei sedicesimi di finale di Europa League, saranno quattro le squadre al via, da febbraio: accanto alle già qualificate Fiorentina e Lazio, che stasera termineranno la loro fase a gironi, ma sono già promosse, si posizioneranno le «retrocesse» Napoli e Juventus.
Il ranking Uefa, che due anni fa fece perdere un posto-Champions a beneficio della Germania non subirà comunque modifiche: l’Italia resta quarta in classifica generale, dove pare praticamente impossibile raggiungere al termine di questa stagione la Germania, che dista 16,6 punti dopo le gare di ieri sera. Ma è altrettanto improbabile che l’Italia subisca attacchi dalle spalle, in particolare dalle immediate inseguitrici Portogallo e Francia, su cui il calcio nostrano è in vantaggio – rispettivamente – di 4,8 punti ed 8,6.
Fa invece ben sperare per il prosieguo della stagione il fatto che, essendo il ranking-paese uguale in entrambe le competizioni (Champions ed Europa League), l’Italia possa rosicchiare punti alla Germania: visti numero e peso del contingente italiano presente in Europa League, è ragionevole immaginare che possano essere almeno un paio le formazioni in grado di approdare alle fasi finali della competizione, nell’anno della finale a Torino. Spesso in passato l’ad del Milan Galliani si era lamentato del fatto che l’Italia aveva perso il posto in favore della Germania proprio per l’andamento insufficiente delle nostre squadre in Europa League: ora la «riscossa» potrebbe partire da qui, dallo stimolo che avrà la Juventus di giocare l’eventuale finale nel proprio stadio, dello stesso stimolo che avrà la Fiorentina che sogna di poter vincere una coppa europea nello stadio della storica «rivale», del valore tecnico di Napoli e Lazio.
«In passato i nostri club hanno sbagliato a snobbare l’Europa League – l’analisi del ct azzurro Prandelli – È assurdo fare di tutto per qualificarsi a quella competizione, e poi fare di tutto per uscirne». Non è un caso, infatti, se l’Italia non alza la ex coppa Uefa dal 1998/99 (Parma di Malesani) e se, da allora, solo cinque volte ha portato squadre in semifinale: le milanesi nel 2001/02, la Lazio nel 2002/03, il Parma nel 2004/05 e la Fiorentina nel 2007/08. Ma con quattro squadre in lizza dai sedicesimi, la finale in casa e l’obiettivo del ranking europeo da migliorare, potrebbe essere l’anno giusto per invertire la rotta.
Fonte: Ansa – Football Data