Attilio Olivieri, collaboratore di Bruno Conti per circa trent’anni, ha alle spalle una lunghissima esperienza da osservatore durante la quale ha scoperto molti talenti che poi si sono consacrati al calcio che conta. Uno di questi è senz’altro Matteo Ricci, centrocampista ora in prestito al Grosseto, pescato da Olivieri insieme al gemello Federico nel Morena nell’ormai lontano 2004. Olivieri ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo il giovane centrocampista. Ecco le sue parole.
“Bruno Conti era in vacanza per le feste natalizie dal figlio Daniele in Sardegna, era il dicembre del 2004 e andai a vedere dei ragazzi della Morena, la scuola calcio del papà di Roberto Muzzi, che allora militava nella Lazio. Matteo era già eccezionale, faceva giocate alla Del Piero. Restai molto colpito, non era molto alto, ma intravedevo margini di sviluppo anche fisico. Un cervello assoluto in mezzo al campo, il fratello gemello Federico giocava da esterno, rapido, si vedeva che era un bel prospetto anche lui, ma Matteo era più avanti. Chiamai subito Bruno per questi due gemellini, ma prima, senza farmi riconoscere, mi avvicinai ai genitori che erano a bordo campo e feci una battuta: Starebbero proprio bene alla Roma, la risposta del papà fu chiarissima: Magari! Siamo tutti romanisti. Questa breve conversazione fu uno stimolo in più, la trattativa fu condotta da Bruno con grande discrezione, temevamo finissero alla Lazio visto che Roberto si stava mettendo in mostra proprio con la maglia biancoceleste. Bruno e lo staff hanno gestito benissimo la situazione, visto che Matteo fu titolare da subito, mentre Federico fece più fatica nei primi 2-3 anni, ma grazie anche ai genitori il ragazzo ha saputo aspettare la sua occasione, sono felice per il suo esordio in prima squadra”
“Grosseto? E’ stato fortunato, ha fatto un buon esordio in Lega Pro. Io personalmente l’avrei tenuto qualche mese ancora in Primavera, l’avrei dato in prestito a gennaio 2014. Comunque è andata bene così, l’allenatore lo stima e sul campo questo si vede, gioca spesso, nonostante la formazione fisica non sia stata ancora completata. Da’ la palla per un motivo, i suoi passaggi non sono mai casuali, siamo davanti ad un prospetto da Nazionale. Differenze con Viviani? Giocano più o meno nello stesso ruolo ma Matteo è più raffinato, ha più stile. Deve solo terminare la sua crescita fisico-atletica, i suoi trascorsi da trequartista sono evidenti. Mi preme dire che il calcio italiano deve lavorare per formare giocatori di questo tipo, ragazzi alla Pirlo. Bisogna dare spazio e tutelare giocatori che hanno queste qualità per il bene del nostro calcio. Purtroppo adesso gli osservatori puntano solo quelli corrono, poco tempo fa prendevano solo quelli dal fisico piazzato. Per me è tutto sbagliato!”
Fonte: Footballscout24
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