Il tecnico della Roma, Rudi Garcia, ha parlato al portale web “The World Game” lo scorso 29 novembre, affrontando a tutto tondo la sua esperienza giallorossa. Queste le sue parole:
“Non era per me io ero un giocatore medio, anche le scelte sono importanti di più degli allenatori perchè può cambiare la carriera di uno giocare in un club che gioca in un maniera differente o no. Ma va bene sono contento della mia carriera di giocatore. Lavoro psicologico sulla squadra è un parametro, non di più. Ma il lavoro psicologico può aiutare anche quando c’è la stanchezza fisica quando giochiamo ogni tre giorni, quando si ha fiducia si crede nel compagno. Bisogna lavorare nel lavoro fisico, il lavoro integrato, con la palla è più importante di un lavoro con la palla ma è più difficile per fare valutazione. Quando sono arrivato ho trovato sicuramente un ambiente negativo: capisco che i tifosi possano essere delusi quando non vanno bene le cose. Ma una nuova stagione, con un nuovo allenatore, un nuovo progetto anche di gioco, si deve dare un pò di credito alle persone che arrivano. Quello che è importante è proteggere i giocatori e lavorare molto perchè la nostra verità esce sul campo. Adesso abbiamo cambiato le cose e il popolo romano è più felice sicuramente. Adesso io penso che prendere le cose in mano e fare gioco è meglio perche siamo attori del gioco, non sempre dire attenzione a questo della squadra avversaria, o pensare a difendere solo: per me è un limite questo ma si può anche vincere così. Non abbiamo subito molti gol e siamo il migliore attacco: questo è importante perchè per vincere le partite servono i gol. Con 38 0-0 si va in Serie B. E’ solo una questione di passione, i tifosi qui sono appassionati molto più che altrove: è come la vita la passione è bella ma può essere pericolosa perchè o vedi tutto nero o vedi rosso, rosa? Può essere un problema per questo dobbiamo rimanere coi piedi per terra, per il momento va tutto bene ma una stagione non è un lungo fiume tranquillo: ci saranno momenti difficili ma non sarà un problema. Quando arriverà un momento negativo la forza del gruppo sta nell’uscirne il più presto possibile“.
“Totti? E’ facile gestire Francesco, come tutti i grandi giocatori è un uomo normale, un uomo umile. Non è possibile rifare una carriera come lui, che fa e ha ha fatto, la leggenda continua a scriverla, senza avere buon senso e essere logico come alla sua maniera. E’ veramente facile con lui. Il suo grande amore è la Roma, spero arriverà ancora nel futuro uno come lui ma non sono sicuro”.
“Sicuro che oggi con tutte le possibilità di avere le notizie, siti, tv, cambia tutto, la copertura mediatica è molto piu importante: lo vediamo noi con le tante domande. Cambia per me la gestione umana, prima il giocatore era solo a fare il mestiere, adesso ha il procuratore, preparatori, cambiano le situazione queste cose.
Così anche un giocatore giovane, dopo tre o quattro partite. E’ totalemtne differente di quando giocavo io, quando avevamo bisogno di lottare e provare prima di essere un grande giocatore. Adesso è cambiato, se non facciamo tutto per un giocatore lo prende un altro club”.
“L’Australia? Per essere sincero poche cose conosco, so che Del Piero gioca al Sidney. So che Alessandro ha fatto molti gol l’anno scorso. Mi ricordo il portiere dell’Australia contro l’Italia. Ha giocato anche contro di noi con il Chelsea. So poche cose, colpa del fuso che quando loro giocano io faccio altre cose”.
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Fonte: The World Game