Oggi lascia ufficialmente la Roma uno dei portieri più apprezzati in maglia giallorossa dell’ultimo ventennio, anche se in pochi sapevano ormai della sua presenza attuale all’interno della rosa romanista. Julio Sergio Bertagnoli resterà nella storia di società e tifosi per essere stato il portiere titolare della quasi fenomenale rimonta della stagione 2009/2010, culminata con il rigore parato a Floccari nell’incredibile derby di ritorno, vinto dai giallorossi per 2-1.
Giunto in silenzio nella capitale nell’estate 2006, venne acquistato dall’allora ds Pradè per circa 400 mila euro dai brasiliani della Juventude, dopo aver militato in alcuni dei club più prestigiosi del paese come Internacional, Botafogo e Santos. Definito da lì a poco ‘il terzo portiere migliore del mondo’ da Luciano Spalletti, il quasi invisibile Julio Sergio si prese la fiducia del gruppo, divenendo fondamentale per lo spogliatoio e spalla fidata dei colleghi Doni e Artur. Nel 2009 arriva a sorpresa il suo momento: dopo tre stagioni di anonimato, il numero 27 della Roma viene lanciato per emergenza dallo stesso Spalletti nella sconfitta interna contro la Juventus, dove mette finalmente in mostra le sue doti migliori: agilità e grinta tra i pali. Con l’arrivo di Claudio Ranieri la settimana seguente, la musica per Julio non cambia e resta titolare della porta romanista, guadagnangosi il posto a suon di prestazioni esaltanti. Da incorniciare la prova contro il Bari all’Olimpico, dove sferra almeno 5 parate decisive, o il miracolo su Mauri nel derby d’andata. Anche nella stagione successiva resta titolare, ma tra un infortunio alla caviglia e la rottura dell’armonia tra lo spogliatoio e Ranieri le sue prestazioni calano e finisce immediatamente nella lista cedibili.
Nell’estate 2011 i primi scricchiolii; la nuova proprietà intende attuare un repulisti generale nella rosa e nello staff della Roma. Ne fa le spese Julio Sergio, mai piaciuto al nuovo ds Sabatini complice il contratto fino al 2014 fattogli firmare dalla vecchia dirigenza senza badare a spese. Con l’arrivo nella capitale di Stekelenburg, viene spedito in prestito a Lecce, dove non avrà molta fortuna: prima il rendimento scarso della squadra pugliese, poi un grave infortunio al ginocchio lo bloccano per circa un anno. A fine stagione torna ufficialmente a Roma, ma resta nei primi mesi in Brasile per curarsi. Divenuto suo malgrado un corpo estraneo della rosa, Julio Sergio torna ad allenarsi a Trigoria solo ad aprile 2013, momento in cui iniziano i contatti tra il suo agente Alessandro Lucci e la società per la rescissione del contratto.
Consicio della sua condizione di ‘quarto portiere’ e volenteroso di restare a giocare in Europa, il brasiliano svolge tutta la preparazione con Rudi Garcia, che torna a trattarlo come un vero professionista, ma resterà ai margini sino ad oggi, quando ufficializza l’addio e saluta tifosi e compagni con una splendida lettera postata su Instagram. Una carriera ad altalena per l’ormai 35enne numero uno, che per molti appassionati resterà impresso come l’angelo custode tutto grinta e forza di volontà che ha quasi conquistato il quarto scudetto giallorosso.
Keivan Karimi
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