Walter Sabatini è intervenuto nel corso de “Il processo del lunedì”, nella puntata in cui è presente anche il presidente della Lazio, Lotito. Questo l’intervento del direttore sportivo della Roma:
Dopo 9 vittorie, la parola scudetto è un obiettivo o un sogno?
“E’ una parola, semplicemente”.
Ci pensate?
“No, pensiamo a quello che stiamo facendo. Non ci sembra il caso. Però vogliamo confermare ogni domenica quello che stiamo facendo e difendere la nostra posizione fino alla fine”.
Roma fortunata?
“La fortuna è un’attitudine, una qualità che bisogna avere nella vita”.
+38 milioni. Così avete chiuso il mercato. E’ la risposta ai contestatori?
“No, è stata una scelta fatta. Una strategia di società, anche se questo numero andrebbe rivisto. Sono state scelte coincidenti tra il tecnico e l’economico”.
Si è sentito messo nel mirino?
“Ci siamo sentiti presi di mira. Questa è una cosa che abbiamo superato, non in maniera facile per la verità. Siamo andati avanti con le nostre idee, in maniera coesa, e ci siamo tirati fuori. Il mio stato d’animo lo definisco fibrotico, la fibrosi mi tiene lontano da una gioia incontrollata”.
Tra i dirigenti è l’unico senza premi.
“E’ una cosa contrattuale. Questa cosa dei premi scudetto è una cosa risibile: fa parte dei contratti”.
Si lavora meglio con uno come Lotito, Zamparini o in una situazione in cui i proprietari sono lontani?
“Ci sono svantaggi e vantaggi. Nella mia vita professionale sono stato fortunato lavorando con grandi presidenti, incluso questo qui (indica Lotito, presente in studio)”.
Voci sempre più insistenti danno Thohir interessato a lei.
“Ma Thohir poverino non è ancora arrivato, ha già cacciato tutti i dipendenti e assunto 5 direttori sportivi. La mia ambizione è rendere forte la Roma”
L’acquisto di cui va più orgoglioso? RImpianti?
“Rimpianti alcuni…non posso fare il nome di un calciatore perché ne scorderei altri. Da questo punto di vista sono stato fortunato: ho aiutato parecchi ragazzi ad affermarsi. Gattuso lo presi a 13 anni per il Perugia. Lo ricordo sempre con grande soddisfazione”.
In termini percentuali quanto conta Totti, Garcia e De Rossi?
“33%. Il sergente Garcia che vedo è stato elevato a generale è uno straordinario allenatore, molto sereno. Sento, vedo che viene definito un allenatore psicologo: no, è un allenatore di campo. Le sostituzioni di Garcia possono essere giocate a lotto. Totti è in una situazione dell’anima splendida”.
Quanto conta il senso di rivalsa sul 26 maggio?
“E’ già tanto che siamo sopravvissuti. E’ stato un evento mortifero per noi. I tifosi della Roma sono debordanti, difficili da controllare e noi vogliamo assecondarli”.
Come società avete cambiato anche atteggiamento. Avete fatto venire la Juventus a Trigoria, avete invitato Maradona. Un gesto d’apertura per la Lazio?
“La Lazio è la nostra grande storica avversaria, la seconda squadra della città (ride, ndr), dobbiamo rispettarla…”.
Cosa l’ha fatta arrabbiare di più di Lotito?
“Lui imbrocca tutte le cose difficili. Ma sbaglia tutte le cose facili. Esempi? Anche interloquire in una certa maniera…”.
Quanto ci crede al possibile scudetto?
“Credo nella squadra e nei comportamenti dei calciatori. Credo nella serenità e certamente al fatto che potremo difendere la posizione”.
Fonte: rai sport
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