No alle partite senza pubblico, ma servono sanzioni più dure contro il razzismo. È il pensiero di Joseph Blatter, presidente della Fifa, dopo gli ultimi episodi di discriminazione avvenuti in Europa. Il caso più recente è quello dell’ivoriano Yaya Toure, centrocampista del Manchester City, vittima di insulti razzisti da parte dei tifosi del Cska Mosca durante la sfida di Champions League giocata la scorsa settimana. La Uefa ha aperto due indagini: la prima contro il club russo e la seconda, interna, per capire come mai non sia stato applicato il protocollo antirazzismo. Blatter, tuttavia, non crede che le misure previste dalla federcalcio europea siano il modo migliore per contrastare il fenomeno. «Bisogna escludere le squadre da una competizione o infliggere punti di penalizzazione», è il punto di vista del presidente Fifa diverso da quello di Michel Platini. «Solo con decisioni di questo tipo è possibile contrastare il razzismo e le discriminazioni. Se non non facciamo questo succederà ancora ed ancora. Dobbiamo fermare questa sitazione e serve il coraggio per farlo», ha affermato Blatter, ospite ieri sera a Londra della cena per il 150° anniversario della Football Association, la federcalcio inglese.
La Uefa ha da poco inasprito le sanzioni nei casi di episodi razzisti, prevedendo tra l’altro la chiusura dei settori alla prima violazione e dell’intero stadio in caso di recidività. Secondo Blatter non è questa la strada giusta. «Il congresso Fifa ha stabilito che non ha senso infliggere multe contro il razzismo. E non ha senso avere partite giocate senza pubblico perchè va contro lo spirito del calcio e contro la squadra ospite. Sono tutte sciocchezze», ha detto a chiare lettere il massimo dirigente della Fifa. «Possiamo fare qualcosa di meglio per combattere razzismo e discriminazioni. È una delle cose brutte che c’è oggi nel calcio. Ma è solo con dure sanzioni che il razzismo e le discriminazioni possono essere eliminate», ha evidenziato Blatter.
Fonte: Adnkronos