Priva di Totti e Gervinho, ma con la stessa voglia di continuare a guardare tutti dall’alto in basso. Prosegue la marcia d’avvicinamento della Roma alla trasferta in casa dell’Udinese, prova del nove non solo perchè coinciderà con la nona giornata ma anche perchè dirà se la squadra di Garcia è in grado di vincere senza la classe del capitano e le accelerazioni dell’ivoriano. I due attaccanti infortunati saranno sostituiti da Ljajic e Borriello che, assieme a Florenzi, andranno a formare il tridente offensivo. “Sono assenze che pesano – ammette proprio Borriello a Sky Sport24 – Totti è la luce di questa squadra, ha un carisma unico e lo porterei anche ai Mondiali. Gervinho invece è arrivato con un pò di scetticismo, ma poi si è conquistato la fiducia nel giro di tre partite. Io sono un giocatore totalmente diverso, sicuramente darò meno qualità rispetto a Francesco, però magari posso dare più profondità”. In realtà serviranno soprattutto i gol per superare l’Udinese e continuare quel percorso netto che ha permesso di rispolverare nella Capitale la parola scudetto. “L’obiettivo è finire tra i primi 5 posti, e tra questi c’è l’Uefa, la Champions League e anche il titolo – spiega l’attaccante – Sicuramente ora abbiamo una media scudetto e speriamo duri tanto, ma è meglio pensare partita dopo partita”. L’entusiasmo dei tifosi però è arrivato ormai sin dentro il centro sportivo giallorosso. Sul sito ufficiale, infatti, si parla apertamente di “una Roma mai vista per una serie di numeri impressionanti da far invidia all’Europa intera. I giallorossi sono gli unici nel continente ad aver vinto tutte le gare finora disputate”. La scaramanzia, insomma, non sembra abitare più a Trigoria, anche se Borriello considera favorite per il titolo Juventus e Napoli che “si sono rinforzate di più sul mercato e hanno esperienze passate di lotta scudetto”, e il Milan ancora in corsa (“risalirà presto perchè ha grandi campioni”). Corsa che però al momento è saldamente in mano alla Roma di Garcia, tecnico che secondo Florenzi ha impresso una svolta decisiva rispetto al recente passato. “Con lui ci alleniamo meno rispetto a Zeman, ma nonostante questo si vedono i risultati, che però passano sempre dal lavoro sul campo – sottolinea a Radio2 – Dopo le vittorie vai in campo con un altro spirito, sei carico e certe cose vengono poi da sole, abbiamo intrapreso un cammino importante da quando è iniziato il campionato”. E se dovesse proseguire fino alla fine potrebbe anche regalare a Florenzi una convocazione per i Mondiali in Brasile. “Sono tra i 28-30 giocatori che Prandelli prende in considerazione, ma so che il ct ne porterà solo 23 – conclude – Ora sta a me metterlo in difficoltà, ogni volta che posso, in tutte le partite che giocherò con la Nazionale e con la Roma”. A partire da Udine.
Fonte: Ansa