Intervista esclusiva de La Repubblica a Giakarta a Erick Thohir, nuovo azionista di maggioranza dell’Inter dopo l’acquisto del 70% delle quote da Massimo Moratti. In attesa che i suoi uomini di fiducia arrivino a Milano per passare al setaccio i conti societari per “capire quanto si spende, come sono congegnati gli stipendi dei giocatori e quanta gente lavora per il club, riportiamo le battute più importanti della chiaccherata col collega Ettore Livini.
“Mi piace molto come Walter Mazzarri fa giocare la squadra e Torino-Inter è stata una gran bella partita. Non ho resistito al buon senso che mi consigliava di andare a letto, visto che stamattina (ieri, ndr) avrei dovuto alzarmi presto. Ma non sono pentito. Alla fine sono rimasto incollato allo schermo quasi fino all’alba. In dieci contro undici, meritavamo di vincere. C’è un bell’equilibrio tra chi ha qualche anno in più e l’entusiasmo dei giovani. Cambiasso e Campagnaro danno sicurezza, come Handanovic, anche se ha solo 29 anni. Ma alle loro spalle c’è l’energia di Juan Jesus, Taider, Icardi e Belfodil, il futuro. E’ il mix che vorrei, esperienza e freschezza atletica. Condite da giocatori collaudati come Guarin e Nagatomo. Il mio sogno? Utilizzare di più i ragazzi della primavera che fanno tanto bene nei loro campionati. Ci vuole fiducia. Credo che tanti giovani talenti italiani abbiano diritto alla chance di giocare in prima squadra per dimostrare davvero quanto valgono”.
Su Walter Mazzarri: “Il lavoro che sta facendo mi piace molto. Ha messo in campo una squadra ‘exciting’, in grado di divertire. Magari qualche volta si pareggia. Può capitare pure qualche sconfitta. Ma di sicuro l’Inter quest’anno è bella da vedere. Mi ricordo tante partite noiose con la squadra tutta chiusa in difesa… Lo so che qualche volta bisogna difendersi per portare a casa il risultato, ma non mi fraintenda. E voglio rassicurare i fan nerazzurri: io vengo a Milano per vincere”.
Sui messaggi continui inviati a Moratti durante la partita col Torino, che ha costretto Thohir a restare sveglio fino alle 4 del mattino: “E’ vero, guardi qui: “Cartellino rosso», “Parato! Grande Carrizo”, “Guaaarin, gooal!”. E, infine, un “Goodnight Bro!”.
La discussione si sposta poi sull’argomento closing: “Chiuderò l’operazione la prossima settimana cedendo la partecipazione con un buon utile ai miei partner in quell’avventura. Amo molto lo sport, amo la pallacanestro in particolare. Ma l’obiettivo del mio gruppo adesso è far crescere i nerazzurri e il Dc United, la squadra che ho comprato a Washington. Abbiamo vinto la Us Open Cup che era il nostro grande obiettivo. E io sono contento così. Si parlerà del futuro dopo che l’accordo sarà concluso, a metà novembre. Ho grande rispetto della storia e della tradizione dell’Inter e di Massimo Moratti”.
Infine, una battuta sulla fede juventina del figlio di 14 anni Aga: “Sono un padre aperto. E in famiglia rispettiamo le idee di tutti. Sul calcio, poi, non andiamo d’accordo quasi su niente. In Premier League io tengo all’Arsenal e i miei due figli più appassionati di calcio (ne ha quattro in tutto, ndr.) al Manchester United. In Spagna siamo divisi tra Real Madrid e Barcellona. Ogni domenica a mezzogiorno discutiamo per ore al nostro tradizionale pranzo di famiglia. In Italia l’Inter batte la Juve due (io e mio figlio maggiore) a uno”.
Fonte: Repubblica
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