«Siamo molto soddisfatti, ma per nulla appagati». Nella settimana di Roma-Napoli, il direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini mette le cose in chiaro mandando un messaggio ai naviganti. Il primo posto in classifica a punteggio pieno non ha fatto venire le vertigini a Trigoria anche se, ammette il ds, «nessuno si aspettava la maniera con cui la Roma ha fatto le sette vittorie consecutive». L’avvio sprint, condito da una difesa impenetrabile e un attacco super, ha comunque permesso di ristabilire «un’armonia all’interno della città e nella nostra tifoseria» dopo «lo psicodramma collettivo legato alla sconfitta in finale di Coppa Italia con la Lazio». In pochi mesi, infatti, la piazza romanista è passata dalla depressione all’esaltazione, merito soprattutto del lavoro di Rudi Garcia, sbarcato nella Capitale tra lo scetticismo generale.
L’unico a credere nel francese era proprio Sabatini, pronto a giocarsi tutto sull’uomo di Nemours, ma non a scatola chiusa. «Considero Garcia un plus per la Roma, una scelta che è stata fatta a ragion veduta. Lo conosco da quando allenava il Le Mans e l’ho sempre seguito poi nel Lille – spiega il ds ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ – È stata una scelta molto fortunata non perchè non ci aspettavamo questa qualità, ma perchèsi è inserito splendidamente in questo ambiente». «Devo dire che il suo staff (Bompard e Fichaux, ndr) l’ho apprezzato dopo, sono tutti ragazzi molto competenti. Il diamante però era ed è Garcia – sottolinea – Ha portato le sue idee e i suoi valori, un modo di essere e di lavorare e per questo siamo molto soddisfatti. Rinnovo? Con noi ha un contratto di due anni, poi più avanti ci confronteremo, magari in primavera». Prima c’è da pensare alla squadra di Benitez che venerdì sera all’Olimpico proverà ad interrompere la striscia positiva della capolista. «Ma la Roma può giocare alla pari con Napoli e Juventus. Lo sta facendo e lo farà» assicura Sabatini, un pò infastidito per l’anticipo di 24 ore determinato da ragioni di ordine pubblico: «Per la verità ci disturba moltissimo perchè sia noi che il Napoli siamo impegnati con ragazzi in giro per il Mondo, li recupereremo tutti all’ultimo momento e non è una cosa che ci aiuta».
Senza la sosta per le Nazionali, però, Totti non ci sarebbe stato. Il capitano, invece, arriverà alla sfida dopo aver smaltito il risentimento muscolare al flessore della coscia destra (a Trigoria prosegue il programma di recupero col lavoro differenziato sul campo) e in cerca di un’altra prestazione super dopo quella con l’Inter. «Francesco ha una condizione dell’anima fragorosa e bellissima, e questo lo ha portato ad avere una sorta di clamoroso risveglio muscolare – il parere di Sabatini sul n.10 – La forza e la reattività che esprime non credo la avesse due o tre anni fa. È ‘vittimà di una nuova gioventù, condannato a giocare ancora a lungo. Ha un contratto da dirigente dopo i 40 anni, ma se continua così qualche calcio di rigore fra tre anni lo potrà battere». In vista della gara col Napoli ci sarà poi da tenere sotto controllo il comportamento delle due tifoserie sugli spalti dell’Olimpico. «Ma io non sono preoccupato perchè credo che i tifosi del Napoli vorranno vivere questa partita non dico in allegria, ma comunque sportivamente. E questo vale anche per i romanisti – conclude Sabatini – Società e veri tifosi non possono scontare ancora ricatti reiterati che vanno avanti da 25 anni. È veramente una cosa riprovevole».
Fonte: ansa