Un patto asimmetrico conFrancesco Totti, per un rientro clamoroso. E uno ben chiaro con Mario Balotelli, per dire basta agli isterismi. Comincia tra questi due estremi la preparazione al Mondiale di Cesare Prandelli. La qualificazione è già ottenuta, la lista dei 23 aperta più di quanto sembri.
Un vecchio campione ringiovanisce, un giovane talento non vuole crescere: eccole, le due parentesi entro le quali è il futuro azzurro. «Se il Mondiale fosse imminente, nessun dubbio: convocherei Francesco Totti», è la ‘chiamatà del ct per l’eterno numero 10 giallorosso. Mai Prandelli si era spinto tanto lontano. «Ora con Balotelli e la squadra faremo un patto: mai più certi comportamenti», d’altro canto il messaggio al 9 del Milan. Per lui il ct si è esposto a critiche sull’uso del codice etico. Non si parla di solo calcio: fosse quello, non ci sarebbero esitazioni sul duo Totti-Balotelli. Ma le due storie, lontanissime, convergono su discorsi di altro tipo.
Dopo il Mondiale vinto con Lippi, Totti disse addio all’azzurro tra le polemiche, come se il suo fosse un rifiuto sprezzante. Sette stagioni e qualche acciacco dopo, i 37 anni del campione sembrano un viaggio a ritroso nel tempo. E Prandelli, sempre pronto a tenere aperta una porta, ora va veloce: «Il discorso Totti in nazionale si fa serio? E perchè, quando lo dicevo io, no?…», la piccola rivincita del ct, in apertura del raduno per le ultime due partite del girone (Danimarca e Armenia). Negli occhi la scintillante serata delMeazza, Prandelli chiarisce: «Francesco è un giocatore fantastico: fa parlare, fa pensare.Se il Mondiale fosse imminente, tra 20 giorni, nessun dubbio: lo convocherei, assolutamente. Gioca in una posizione unica – la spiegazione – inventata da Spalletti: punta centrale, finto nove, centrocampista. Lo fa da grande, come lui solo sa». E soprattutto con una condizione fisica sorprendente: è questa la vera chiave che ha spintoPrandelli dai complimenti (quelli per altro ora li riserva a Cassano: «Sabato ha fatto una delle migliori partite degli ultimi anni») alla mezza ‘promessà aTotti. «Il gruppo? Non è un problema, mai. Piuttosto, dopo la Confederations ho chiarito: per il Mondiale conteranno tattica e cammino di qualificazione, ma soprattutto la condizione atletica».
L’appuntamento, per tutti e per Totti, sarà il test fisico a un mese dalla Coppa: lì Prandelli tirerà le somme. E il numero 10? Anche lui aspetta. Le parole di Prandelli sono state gradite, il “‘ni “a un possibile ritorno è stato già formulato dal giocatore. Per Totti potrebbe essere risolutiva una telefonata che definisca i confini dell’avventura. Si vedrà più avanti, come per un altro nodo da sciogliere, il futuro del ct («ne parliamo in trasparenza: decideremo a marzo»). Immediato invece il chiarimento con Balotelli. Le minacce a Banti, i tre turni di squalifica, il ritorno ai giorni più bui: all’improvviso il centravanti ha fatto un balzo all’indietro. Prandelli lo ha ‘perdonatò e chiamato in azzurro. E qui ha provato a metterlo in riga, in pubblico e a quattro occhi.
«Sul codice etico è tutto chiarissimo, soprattutto ai giocatori: se serve lo rispiego. Non ho mai convocato un giocatore in corso di squalifica, ma non aggiungo una punizione a chi ha scontato già la sua. Non capisco il perchè delle polemiche ma si sa, di persone pronte a parlare di etica ce ne sono sempre…», è stata la risposta stizzita di Prandelli al rimprovero di aver derogato alle regole. ” Per carattere – ha aggiunto il ct – quando tutti attaccano qualcuno, io mi schiero dalla sua parte. C’è stata una crociata contro Balotelli, tutti contro, incredibile. Non sono d’accordo con Mourinho, quando dice che bisogna dichiarare guerra alle simuluazioni e cita Mario contro l’Ajax: per quello c’è l’Uefa, non servono le crociate di Mourinho”. “Certo che ero arrabbiato anche io – l’ammissione – Ma preferisco guardare Balotelli negli occhi, ribadirgli che credo in lui. E proporre nello spogliatoio un patto, a lui e alla squadra: non mi piacciono gli ultimatum, ma d’ora in poi mai più gesti del genere. Dimostrano grande fragilità: abbiamo sei-sette mesi per imparare a non essere più così fragili”.
Col Mondiale da preparare, difficile immaginare che l’Italia possa rinunciare aBalotelli. Ma il messaggio è chiaro: sta a lui dimostrare di non meritare clamorose esclusioni. A Balotelli, Prandelli non ha nascosto altri piccoli fastidi ‘formalì. Non ha gradito quel “non ho ammazzato nessunò aggiunto alle scuse per il ‘ti ammazzò all’arbitro”. Non gli è piaciuto vederlo in tenuta da rapper all’intervista delle scuse. Dove è finito il ragazzo che chiedeva udienza privata a Papa Francesco dopo l’invito ad essere da esempio? I bambini lo guardano, certo. Ma tra codice etico e sano realismo, la vera paura è ritrovarsi un Balotelli da rosso sui campi del Mondiale. E dire che forse gli si dovrà chiedere di fare perfino pace con Totti, dopo il calcione da dietro ai tempi di Roma-Inter.
Fonte: ansa
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