Davide Moscardelli, attaccante del Bologna, ha parlato della sua carriera, riservando una battuta sulla sua dichiarata fede calcistica. Queste le sue parole:
Davide partiamo dalla fine: da quell’abbraccio con De Rossi al 90’ di Roma-Bologna. Cosa vi siete detti?
A Daniele ho fatto i complimenti per come ha iniziato questa stagione. Gli ho detto di continuare a giocare così. Niente di particolare, ma un gran bel momento.
Ma su Twitter non avevi chiesto quella di Totti?
Sì, l’ho chiesta a Francesco che infatti a fine partita me l’ha regalata. Ma a fine primo tempo è stato De Rossi a chiederla a me. Daniele mi ha fatto anche la battuta: “S’è ribaltato il mondo: addirittura sono io che devo chiedere la maglia a te…”. E allora ne ho approfittato e ho preso anche la sua!
Che tipo di Roma hai visto contro il Bologna?
I giallorossi hanno grande qualità. Hanno dimostrato la loro forza segnando subito tre gol e chiudendo la partita. Certo noi abbiamo giocato molto male…
Il Bologna che periodo sta passando, invece?
Siamo ancora in attesa della prima vittoria, ma per il resto abbiamo sbagliato solo la gara interna contro il Torino. Con il Napoli, pur perdendo, non abbiamo sfigurato e così contro l’Udinese: dal Friuli siamo riusciti ad uscire con un pareggio. Ora arrivano altre partite importanti, contro dirette concorrenti alla salvezza. Dobbiamo cercare di portare a casa i primi tre punti di questa stagione.
E bomber Moscardelli come sta?
Bene. Ho già segnato un gol e giocato tre partite da titolare. Certo ultimamente non sono riuscito a vedere molto il campo, ma rimango fiducioso. Se si sta bene fisicamente e si lavora con costanza durante la settimana, l’opportunità prima o poi arriva. A quel punto basta solo farsi trovare pronti.
Davide ormai sei diventato un idolo non solo per i tifosi della tua squadra, ma anche per quelli di tutti gli altri club d’Italia che ti acclamano per la tua simpatia e il tuo modo di porti e interagire sui Social Network. Te l’aspettavi?
Non me l’aspettavo: è una cosa che sta diventando enorme. Mi fa piacere che le caratteristiche che mi riconoscono tutte le persone che mi sono vicino arrivino anche a chi è più lontano.
Davide cosa si nasconde sotto quella barba? Ormai è diventato quasi un brand…
Semplice. Un’altra barba! Ne taglio una, ne esce un’altra.
In un’intervista di qualche tempo fa, hai detto che la stagione migliore della tua carriera è stata quella 2000-2001, l’anno del terzo scudetto romanista che hai seguito tutto in Curva Sud…
Quando potevo, andavo più che volentieri. All’epoca giocavo ancora in Eccellenza e scendevo in campo alle 11. Alla fine della mia partita, mangiavo un panino e correvo allo stadio accompagnato da mio padre.
Vedi dei parallelismi rispetto a questo campionato?
Questo sta andando anche meglio: una partenza così non c’era mai stata. Il tecnico nuovo e i giocatori appena acquistati si sono integrati alla perfezione nel gruppo: questo è un fattore assolutamente positivo. Certo la stagione 2000-2001 fu fantastica, soprattutto perché fu caratterizzata da una continuità impressionante di risultati. Quello che è difficile riuscire a fare adesso.
Secondo te la Roma ha le carte in regola per rimanere al vertice fino in fondo?
Me lo auguro. Per quello che ha fatto vedere fino ad adesso credo di sì. Ora sono tutti lì ad aspettare un passo falso dei giallorossi, ma questa squadra ha le possibilità di lottare fino alle ultime giornate.
Cosa daresti per vestire la maglia giallorossa?
E’ una cosa così grande che al solo pensiero mi vengono i brividi. Purtroppo sono riuscito a indossarla solo quando ero bambino.
Non c’è stata mai stata la possibilità di arrivare a Roma?
Purtroppo no. Ma posso dire che se avessi la possibilità di scegliere uno tra tutti i club del mondo, sceglierei proprio la Roma.
E tra un tuo possibile arrivo nella Capitale a Gennaio e il quarto scudetto giallorosso a maggio, cosa sceglieresti?
Lo Scudetto, senza ombra di dubbio.
Fonte: Centro Suono Sport
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