L’ex centrocampista dell’As Roma Simone Perrotta ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua situazione e a quella della Roma. Queste le parole dell’ex calciatore giallorosso:
Cosa successe in quel famoso 2005, quando arrivasti?
“Nel 2005 mi presero per sostituire Emerson, ma io avevo caratteristiche completamente diverse. Avevamo sfiorato lo scudetto, la situazione era difficile: io non avevo fatto una grande stagione, ma veramente fu dura…”
La tua professionalità deve essere presa da esempio per i giovani
“Grazie, davvero”
Cosa significa un gol al derby?
“Avevo una paura di sbagliarlo quel gol, lasciamo perdere”
Quale partita vorresti rigiocare?
“Io vorrei giocare quella del 26 maggio 2013 e quella del 25 aprile 2010…”
Sul battibecco in campo con Vucinic
“Un battibecco ha levato un po’ di sicurezza. E’ avvenuto tra due ragazzi che si volevano bene, è un rammarico grande quell’annata. Quando ci penso… ancora è una ferita aperta”
E Ranieri come motivatore è stato secondo a pochi. Magari in quella partita poteva togliere uno dei due…
“Eh, infatti mi ha tolto 10 minuti dopo l’intervallo”
Che rapporto avevi con i Sensi?
“Col presidente poco, lui era già malato quando sono arrivato. Mi disse a un mese dal mio arrivo: “Tu resterai tanti anni”…
La maglia della Roma cosa rappresenta?
“Tanto. Qui i tifosi sono innamorati: altrove giocano per se stessi, qui è una questione epidermica. Sappiamo bene cosa vuol dire questa maglia per i tifosi, noi giochiamo per loro”
Sull’episodio della squalifica a Balotelli
“Ci vuole la forza di entrare nello spogliatoio e analizzarla nello spogliatoio. Capisco il prendersela con altri, ma non si deve fare: quello è anche amore, attaccamento alla squadra e voglia di non perdere, ma è comunque sbagliato addossare la colpa ad altri”
Garcia l’hai incrociato?
“Sì, mi ha chiesto quanto sono rimasto a Roma. E mi ha detto che questa era casa mia. Spero diventi anche casa sua, gliel’ho detto”
Fonte: radio manà sport