(M. Pinci) – Mille agenti, strade blindate, città paralizzata: Roma si ferma per il derby. Di pomeriggio, alle 15, perché almeno le luci del giorno siano da parziale deterrente contro il rischio violenza. In fondo, lo dicono i numeri, che raccontano di una sessantina di feriti per arma da taglio durante le gare delle due squadre negli ultimi sette anni: inevitabile alzare l’allerta. Anche in una giornata che non prevede— anzi — il tutto esaurito: soltanto 14 mila i tagliandi staccati da tifosi laziali, circa 8mila in meno delle disponibilità previste. Eppure la prefettura non abbassa la guardia:l’ordinanza ricalca il piano sicurezza che ha retto in occasione del derby del 26 maggio.
Chiusa al traffico l’area immediatamente adiacente allo stadio, squadre in borghese a pattugliare le zone strategiche adiacenti all’impianto e teatro in passato di agguati. Stavolta, se non altro, dalle tifoserie organizzate di Roma e Lazio non emerge la volontà di darsi appuntamento per “round” a cielo aperto, complice lo sbarramento delle forze dell’ordine all’obelisco: deterrente la “minaccia” del prefetto di far giocare il prossimo derby«lontano da Roma». I supporter biancocelesti, in contestazione con il presidente Lotito, daranno vita al consueto corteo da Ponte Milvio verso lo stadio. Anche tra i romanisti si era diffusa l’idea di un arrivo in gruppo partendo alle 12 (orario d’apertura dei cancelli) da piazzale Clodio: a quell’ora molti saranno già all’Olimpico perpredisporre striscioni e “coreografie”. Nulla di eclatante: i giallorossi da anni hanno abolito rappresentazioni scenografiche.
Al contrario dei laziali, che studiano messaggi contro il sindaco Marino,“colpevole” di aver dichiarato la propria fede romanista, e avrebbero voluto colorare la curva Nord con una coppa e la scritta”Ormai è storia: ve l’abbiamo alzata in faccia”. Coreografia che ha incontrato il “no” delle autorità per la necessità di introdurre born- Tifosi controllati dai carabinieri all’ingresso dello stadio Olimpico. Per il derby di oggi sono state rafforzate le misure di sicurezza bole di elio per gonfiare migliaia di palloncini: troppo pericolose. Resta altissima l’allerta nelle zone più a rischio: a piazza Mancini, epicentro ormai storico delle “puncicate”, opera spesso di cani sciolti. O ponte Duca d’Aosta, scenario di scontri tra frange estreme del tifo: anche per questo, fin dalle 10le strade saranno battute da agenti in cerca di materiale pericoloso. Timori concentrati, ovviamente, anche sul deflusso, quando è più facile si scaldino gli animi degli scontenti. Dopo il sasso contro il pullman del Verona, occhi puntati sui romanisti, a rischio sanzioni disciplinari all’Olimpico, ma anche della definitiva sospensione del-l’away card.
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