(L. Valdiserri) – «La squadra mi sembra tranquilla, serena. La partita è alla 3 del pomeriggio, non dobbiamo giocarla prima. Abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto anche cose divertenti per essere ancora più tranquilli ». Rudi Garcia è un tipo sveglio. Ha capito in fretta che cosa è Roma e soprattutto che cosa è il derby. Sa che l’attesa, molte volte, ha bruciato energie ancora più della partita stessa. Sa che qualcuno si è talmente macerato nella tensione da portarla poi in campo e incappare in un cartellino rosso. Così cerca di «depotenziare » il nemico invisibile. Quello che, secondo molti, attanaglia soprattutto i romani/romanisti: «Lo ha detto il capitano che lo sentono più forte degli altri. Non può essere una partita come le altre, ma questo vale soprattutto per i tifosi. Giocheremo in casa, giocheremo in dodici perché avremo i nostri tifosi dietro di noi. Sarà la prima volta, per me, con la curva Sud piena. Sarà importante. Però una singola gara non cambia niente. Quando facciamo un bilancio, lo facciamo su dieci partite e non su una. Per il momento abbiamo 9 punti e vedo cose interessanti».
Circola una tesi: Garcia, al contrario del solito, ha fatto una preparazione leggera in pre-campionato, per garantirsi una partenza sprint. La Roma, dopo il tracollo della finale di Coppa Italia persa contro la Lazio il 26 maggio, non poteva permettersi altre delusioni. Il francese non conferma e non smentisce: «Iniziare bene è stato importante, anche perché ho trovato un ambiente un po’ negativo. Però è fondamentale essere pronti sul piano fisico per tutte le gare e finora è successo. La squadra ha capito in maniera molto veloce la mia filosofia di gioco, come voglio attaccare e difendere, quali sono stato d’animo e lo spirito con cui voglio che scendano in campo. Ho visto segnali importanti, come è successo a Parma, quando eravamo sotto di un gol all’intervallo ma poi abbimao vinto. Sappiamo che in futuro ci saranno ancora partite difficili e queste esperienze di inizio stagione ci serviranno sicuramente ».
Garcia spera che l’impegno di giovedì sera, in Europa League, possa trasformarsi in un problema per Petkovic, anche se il tecnico biancoceleste ha abbondato nel turnover: «La Lazio è una buona squadra, però io conosco bene queste settimane con tre gare, perché ho giocato le coppe europee per quattro anni. Sono sicuro che la Lazio avrà un calo fisico, non so se all’inizio, nel mezzo o alla fine della partita, ma è sempre così. Dovremo sfruttare questo momento. La cosa più importante è giocare il nostro calcio, restando sempre concentrati su di noi e non sulla squadra avversaria. Questo non vuole dire snobbarli: una squadra deve adattarsi in alcuni momenti della partita, ma è importante giocare con entusiasmo. Non so quale sarà la formazione della Lazio. Candreva può giocare a destra oppure dietro a Klose. Sicuramente dobbiamo giocare una partita piena, non solo con le gambe ma anche con la testa». Gli fanno presente che con il Lilla non ha mai perso un derby del Nord, in Francia, contro il Lens. Sorride: «Queste etichette le date voi. Io so solo che non vedo l’ora di giocare perché sono queste le partite che vuoi vivere».
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