Il restyling del Coni targato Malago’ passa anche dal logo. Dopo 10 anni, infatti, l’attuale marchio del comitato olimpico sara’ dismesso per una rivisitazione dello stemma utilizzato sino al 2003 a cura dello stesso presidente del Coni: uno scudetto tricolore con i cinque cerchi olimpici in testa e la scritta Italia. ”Il marchio attuale e’ pessimo se uno lo vuole utilizzare per l’attivita’ di marketing e merchandising .- spiega Malago’ al Consiglio Nazionale – Dobbiamo creare punti vendita, qualcosa da mettere sul mercato con il nostro marchio. Avrei deciso di tornare all’antico, al piu’ bello di tutti. Io l’ho semplicemente ritoccato con un paio di accorgimenti e ne esce un risultato straordinario”.
Un logo magari da sfoggiare anche alle Olimpiadi del 2024. ”Ci sono gli ingredienti per una candidatura molto forte ma serve una valanga di umilta’ e grandissima attenzione a qualsiasi dichiarazione pubblica che potrebbe penalizzare la candidatura italiana. Se individuassimo una qualsiasi possibilita’ e alternativa condivisibile diversa anche da Milano a Roma io la sposerei, l’importante e’ che le Olimpiadi arrivino in Italia”. Il riferimento e’ alla diatriba tra le due citta’ che coinvolge anche Antonio Rossi, membro del Consiglio e assessore allo Sport della Regione Lombardia. ”Non ho pensato a uno scontro nord-sud – si e’ difeso l’ex campione della canoa -, la mia idea era di non chiudere le porte alle altre citta’ italiane”. Ma il nuovo corso del Coni riparte anche dalle riforme. E il governo e’ al suo fianco, con il presidente del Consiglio, Enrico Letta, che il 13 novembre sara’ al Foro Italico per presentare il suo progetto ’2020′ per lo sport. Nascera’ quindi un tavolo supervisionato da Malago’, coordinato dal ct dell’Italvolley Mauro Berruto e composto dai rappresentanti del Coni, della Presidenza del Consiglio e dei ministeri dello Sport, della Salute e Miur.
”E’ un cambio di mentalita’ da trasferire in termini legislativi e noi saremo coprotagonisti in fase di stesura”, dice il numero uno del comitato olimpico. Intanto, la commissione sulla legge ’81 sul professionismo ha preparato un documento e l’ha trasferito all’Esecutivo. ”Sta al governo e a chi siede in Parlamento – precisa pero’ Malago’ – trasformare questi suggerimenti di buonsenso per cambiare questa legge anacronistica”. Grazie a una politica di contenimento costi, di risparmi e di ottimizzazione delle risorse, sono stati reperiti inoltre 3 milioni e 950mila euro, che vanno ad integrare i bilanci delle federazioni (tenendo fuori enti pubblici, federazioni di servizio e quelle commissariate).
Fonte: Ansa
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