Vincere per agganciare il Napoli al primo posto. Nonostante il tecnico Garcia abbia cercato di predicare la calma, la classifica della Roma è chiara: dopo i risultati di Juventus, Fiorentina e Inter, possono essere solo i giallorossi, impegnati domani sera a Parma, a riprendersi il primo posto a pari merito con i partenopei. Al Tardini, però, servirà una vittoria: la terza nella prime tre giornate di campionato, come già successe ai giallorossi guidati da Spalletti, nella stagione 2007-2008.Con zero reti subite, la squadra di Garcia, invece, è finora la meno battuta della Serie A, mentre il Parma quella meno prolifica (con un solo gol, nonostante Amauri e Cassano in attacco).
Tanto basta per far crescere l’entusiasmo attorno al gruppo, partito oggi per la città ducale senza gli infortunati Bradley, Destro e Lobont. Prima convocazione invece per Jedvaj, il baby difensore prelevato dalla Dinamo Zagabria per 5 milioni di euro. C’è anche Florenzi che ha recuperato dallo stato febbrile che gli ha fatto saltare la seduta d’allenamento di ieri. Il giovane centrocampista si contenderà una maglia con Gervinho e Ljajic. Davanti, infatti, l’unico certo di un posto è Totti, in procinto di siglare il nuovo rinnovo biennale. Il presidente Pallotta arriverà in Italia mercoledì, ma la firma dovrebbe arrivare dopo il derby con la Lazio di domenica prossima.
Nel frattempo, a Parma, il capitano giallorosso si ritroverà davanti l’ex compagno Cassano. «Hanno fatto percorsi diversi ma sono entrambi giocatori talentuosi, di spessore e al di sopra della media – spiega il tecnico crociato, Donadoni – Chi dei due domani sera avrà più fame e riuscirà a trasmetterla ai compagni farà realmente la differenza». Ma la Roma non è solo Totti e l’allenatore dei ducali lo sa. «Il fatto che arrivi da due vittorie la dice lunga sull’avversario che andiamo a incontrare – dice -. Quando si trovano avversari di grandi qualità tecniche bisogna essere bravi a mettere la partita sul piano del ritmo e sull’intensità. È necessario togliere spazi all’avversario». Proprio per questo potrebbe schierarsi a specchio con il 4-3-3, abbandonando per una volta il 3-5-2, con Cassanoed Amauri che potrebbero avere al fianco uno fra Biabiany e Sansone.«Io non sono comunque preoccupato dell’atteggiamento tattico quanto di quello che sarà il desiderio del gruppo di voler incidere e di voler determinare la prestazione – sottolinea l’ex ct azzurro – Ho una mia idea, valuterò anche in base all’allenamento di oggi e a quello di domattina»
Fonte: Ansa