Il suo silenzio ha fatto rumore. Ma dopo un’intera estate e un mercato che ha portato alle cessioni eccellenti di Marquinhos, Lamela e Osvaldo, Walter Sabatini è tornato a parlare per spiegare il lavoro fatto dopo il ko nella finale di Coppa Italia con la Lazio. «È stato un mercato duro, perchè è venuto subito dopo il 26 maggio con una situazione psicologica molto compromessa – ammette il ds della Roma -. Abbiamo dovuto raccogliere quello che restava di noi per cercare di ripartire. Ci sono state molte difficoltà, ma siamo sicuri di aver costruito una squadra competitiva. Abbiamo risorse tecniche e psicologiche per gareggiare nelle prime posizioni. Penso che la Roma debba perseguire una idea chiamata Champions League».
Con la certezza di capitan Totti – manca soltanto la firma sul rinnovo biennale da poco più di tre milioni netti a stagione, poi a fine carriera diventerà dirigente – e di un ritrovato De Rossi («quando Daniele ha fatto quel tipo di gol a Livorno mi sono detto ‘dio del calcio, per fortuna è tornato!’, rileva Sabatini), la nuova Roma riparte anche dai nuovi arrivatiDe Sanctis, Benatia, Ljajic (con »una clausola che sarà difficile attaccare per tutti«), Strootman e Maicon. »Non l’avrei mai preso se il derby fosse andato in diversa maniera – rileva il dirigente in merito al brasiliano -, la vittoria avrebbe dato la possibilità di continuare a rischiare. La sconfitta, invece, ci ha imposto di dire che per poter essere la Roma dei romanisti dovevamo cambiare qualcosa. Questa Roma è forte e molto diversa da quella dell’anno scorso quando pensavamo che il talento bastasse per intraprendere un percorso in maniera brillante«.
Il talento di Lamela è andato al Tottenham, assieme al dg Baldini (»mi sento più libero di lavorare solo e anche lui gode della mia assenza«). »Non è stato ceduto a cuor leggero – dice Sabatini -. È stato aggredito da una società italiana (il Napoli, ndr) che gli ha fatto una proposta faraonica di 3,5 netti per 5 anni e una grassa commissione di 2 milioni al padre. Noi avevamo perso il giocatore, non sarebbe stato più quello di prima«. Tesi smentita su Twitter dalla mamma del calciatore, Miriam Cordero: »Lo hanno voluto vendere. Non mentano più!« Oltre all’argentino sono partiti anche Marquinhos e Osvaldo (»straordinario, ma non ha mai trovato una sua quiete«).
Il club capitolino però non smantella: »Non abbiamo venduto il futuro, ma solo brandelli di futuro«. »Al momento dobbiamo ripianare una perdita di 30 milioni l’anno – le parole del ds -. Non è che butteremo via tutti i calciatori per ripianare. Ci sono giocatori che rappresentano il patrimonio. Ma le risorse dipenderanno dai risultati della squadra«. Toccherà quindi a Garcia portare in alto i giallorossi. »Non è una mia rivincita ma una mia scelta – spiega Sabatini -. Ha attenzione e sensibilita« senza invadere i territori altrui. È molto bravo e ama la squadra».
Fonte: ansa