Parla il responsabile viola della comunicazione
LJAJIC TEOTINO/ASROMALIVE.IT – Gianfranco Teotino, già capo della comunicazione della Fiorentina, è intervenuto a Tele Radio Stereo per parlare di Adem Ljajic, che lui ovviamente conosce molto bene.
Come si inserirà Adem Ljajic nella Roma? E’ un ragazzo molto sensibile, molto serio, con una famiglia dai principi piuttosto rigidi. Gli sono stato vicino nell’occasione delle botte in campo con Delio Rossi. Ho avuto modo di conoscere meglio lui, i suoi, che sono rigidi, vedi la vicenda della nazionale. Lui non viene convocato da Mihajlović perché, essendo la sua famiglia musulmana, non se la sentono di fargli cantare il testo dell’inno serbo che, nel testo, è contrario ai principi della loro religione. E’ un ragazzo educato, che si è sempre comportato bene in allenamento. Non so se ha avuto screzi con i compagni negli ultimi giorni. Può darsi che alcuni di loro abbiano cercato di convincerlo a rimanere e per questo si sia un po’ irritato. Ma se non era questo l’anno del divorzio, sarebbe stato il prossimo. Anche il Milan un’offerta importante l’aveva fatta così come fece per Montolivo e altri giocatori, un’offerta che gli quadruplicava l’ingaggio.
Avrà problemi Garcia? No, neanche tatticamente. Può giocare benissimo in un 4-3-3 a sinistra. Può fare la seconda punta, allineato che alle spalle della prima. Può fare anche il ‘falso 9′ grazie agli insegnamenti di Montella. Ha maggiore confidenza del gol rispetto ai primi anni, lo riesce a trovare con molta più facilità. Era un difetto nei primissimi anni fiorentini. Per me è un grande acquisto.
A corollario ne parla anche l’ex centrocampista di Fiorentina e Modena, Daniele Amerini, ora procuratore. Le sue parole però non sono così gentili: “Ha fatto il suo da un punto di vista strettamente lavorativo: ha sfruttato la situazione in cui tutti i calciatori bravi vorrebbero trovarsi e probabilmente ha dovuto accontentarsi di una soluzione di ripiego visto che secondo me era già d’accordo col Milan. Di certo non pensava di trovare una Fiorentina così ferma sulle sue decisioni. Da un punto di vista sentimentale è chiaro che non c’è stata riconoscenza verso una città che stimava il suo talento soprattutto perché ha giocato solo 6 mesi sui 3 anni che è qua, anche se c’è da sottolineare che è ancora giovanissimo e che quando è arrivato non poteva essere pronto per giocare già ai livelli dell’ultimo anno. In ogni caso, sul piano del talento è una grossa perdita per la Fiorentina in previsione degli anni futuri“, ha dichiarato a tuttomercatoweb.com.