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Italia, De Rossi: “Sono parte integrante della Roma e la Roma lo è della mia vita”

Il centrocampista giallorosso ha parlato in conferenza stampa dallo stadio Olimpico insieme ad Antonio Candreva

Daniele De Rossi

ITALIA DE ROSSI CONFERENZA STAMPA PARTE INTEGRANTE ROMA / ASROMALIVE.IT – Alla vigilia della gara tra Italia ed Argentina, Daniele De Rossi ed Antonio Candreva hanno tenuto una conferenza stampa (non congiunta) allo stadio Olimpico. Capitan Futuro, naturalmente, ha parlato anche della Roma. Queste le sue parole suddivise per argomenti:

Su Osvaldo: “Io sono suo amico e se lui sta bene sto bene anch’io. E’ chiaro che io sono contento se lui sta bene: non importa se a Roma o da qualche altra parte. Qualora partisse, la Roma perderebbe un calciatore forte indubbiamente. Io perderei un amico, ma come non vorrei che nessuno mettesse bocca sulle mie scelte, allo stesso modo non metto bocca nelle sue. Credo che ci siano dei movimenti chiari da parte sua e della società: bisogna considerare anche questo. A volte magari le situazioni sono bilaterali. Non so se lui è felice. Io lo sono: gioco nella squadra della mia città, abito a casa mia e vengo pagato tantissimo. Non sono felice se penso alla finale di Coppa Italia e agli ultimi due anni, ma tutto si può cambiare in un attimoDomani Osvaldo sarà un giocatore della Nazionale e non credo che sia la situazione per fischiarlo. Spero che sia applaudito anche quando tornerà da calciatore della Roma per ricominciare come è giusto: idolatrato se giocherà bene, contestato se giocherà male“.

Sul proprio futuro: “Io sono parte integrante della Roma da sempre e la Roma sarà parte integrante per me per tutta la vita. In questi due giorni cercherò di concentrarmi sulla Nazionale. A breve comunque parlerò una volta per tutte. Possono dirmi molte cose, tranne che non parlo chiaro. Tra non molto prenderò io la parole e dirò chiaro tutto sul mio futuro”.

Sulla Nazionale: “E’ una gara importantissima. E’ un’amichevole, ma c’è grande attenzione e saremo sotto i riflettori. Anche se la condizione fisica sarà scadente sia per noi che per loro, visto che molti argentini giocano in EuropaRicordo quanto ho affrontato per la prima volta il Brasile e quanto ero emozionato. Balotelli e Barzagli fuori? Perdiamo due giocatori importanti. Dal nostro punto di vista, ci tocca il fatto che non ci sarà Messi: avrei potuto affrontarlo per la prima volta, ma spero di avere altre occasioni. Non nascondo che qui mi trovo benissimo, però penso di aver fatto delle buone stagioni anche senza Prandelli. E’ chiaro che negli ultimi anni a Roma non ho reso al massimo, però non credo di essere stato la palla al piede della squadra. Non mi sono espresso come il resto dei miei compagni“.

Sull’ipotesi di conferenza stampa congiunta con Candreva al prossimo derby: “Io e lui ci siamo visti una settimana dopo la finale di Coppa Italia. Loro vanno rispettati, anche perché nei festeggiamenti sono stati fin troppo contenuti. Non credo che siamo ancora pronti per una conferenza stampa congiunta: basti pensare a quello che è successo a Pjanic con quelle dichiarazioni con Lulic“.

Su Doni: “Sapevamo già da tempo che avrebbe smesso di giocare. Non devo dire niente, lui sa tutto. E’ uno dei miei migliori amici, uno col quale leghi subito. E’ anche un ottimo portiere secondo me. Per noi non è una novità, visto che sapevamo già da dieci mesi che avrebbe lasciato il mondo del calcio. Credo però che continuerà al lavorare nel mondo del calcio, perché è uno che ci sa stare“.

Sul Papa: “Non ho mai avuto modo di incontrare un Papa prima di stamattina. Mi è sembrata una persona molto semplice, più dei suoi predecessori. E’ stata davvero un’esperienza unica. Per quel che riguarda i dilettanti, hanno il succo di questo sport, ovvero la passione, il divertimento che sono le cose più pure che spesso si perdono quando questo sport diventa un lavoro“.

Sulla situazione del calcio italiano: “Siamo un sistema arretrato sotto diversi punti di vista. Sotto il profilo dell’ordine pubblico e del campo, vediamo ancora gente che si picchia anche nei trofei meno importanti. Sotto il profilo dello spettacolo, basti pensare che siamo tra i pochi che giocano ancora a gennaio. Quando parlo di questo però non lo dico puntando il dito perché magari anche io contribuisco a rendere questo mondo tale. Se dovessi andare via dalla Roma, correrei subito all’estero. Dico però che il calcio italiano è ancora il più affascinante dal punto di vista tecnico“.

 

 

Marco Pennacchia

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