CALCIOSCOMMESSE GRASSANI RISPETTARE AUTONOMIA GIUSTIZIA SPORTIVA / ASROMALIVE.IT – Oggi diverse testate giornalistiche hanno riportato le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, sulla sentenza che ha inflitto a Stefano Mauri sei mesi di squalifica. “Tornando indietro nel tempo – ha detto -, chiederei di nuovo l’arresto di Stefano Mauri. E non in base alle cose nuove, molto importanti, ma in base alle carte che avevo allora. Rifarei tutto.[…] Ci sono elementi che aggravano la sua posizione. Ma per motivi processuali non li ho potuti dare a Palazzi. Ma quelli che avevano in mano erano più che sufficienti. Si può discutere dell’associazione, che comunque ritengo fondata. Ma la frode è granitica. Del resto un giudice vero ha vagliato la mia richiesta di arresto. […]Non capisco è come certi comportamenti si possano trasformare da illeciti a omesse denunce“. Di Martino è poi sceso più nel generale: “Mi sono reso conto di una cosa che in un primo momento avevo sottovalutato: giustizia sportiva e giustizia ordinaria convivono a fatica. Che senso ha che la giustizia sportiva si esprima prima di quella ordinaria? E se domani Mauri venisse condannato dalla giustizia ordinaria, che facciamo? Che senso ha? È intelligente?“. Il Procuratore ha anche aggiunto di essere perplesso sul fatto di collaborare ancora con la giustizia sportiva.
Gli ha risposto, intervenendo su Sky, Mattia Grassani, il legale di Omar Milanetto (che ieri è stato scagionato da qualsiasi accusa di combine della partita Lazio – Genoa del 14 maggio 2011). “Ritengo fuori luogo le dichiarazioni del procuratore dellaRepubblicadi Cremona, Roberto Di Martino – ha detto -. Esiste in Italia la netta separazione fra la giurisprudenza ordinaria e quella sportiva, che hanno tempi, modalità e regole diverse. Le sue esternazioni sono inopportune: si deve rispettare l’autonomia della giustizia sportiva“. Poi ha aggiunto: “Per ora prendiamo atto delle decisioni della giustizia sportiva; ma intendiamo far sentire la nostra voce per tutelare la autonomia della giustizia sportiva. Non deve stupire nessuno se la giustizia ordinaria e quella sportiva arrivino a conclusioni diverse. Anzi, può succedere, ed è proprio per questo che esistono le due diverse giurisprudenze. Di Martino – ha continuato Grassani – non cita il Genoa e Milanetto: credo proprio che si rivolga ad altri casi. Con gli elementi ad oggi in mano alla Commissione Disciplinare non ci poteva essere altro verdetto per il Genoa e per Milanetto. Se poi Di Martino porterà nuove prove… Vedremo. Noi però non possiamo parlare e dibattere di dichiarazioni rilasciate alla stampa; ma dobbiamo lavorare su fatti concreti e su di tutto quello che può avvenire a livello probatorio“.
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