MAURI LAZIO/ASROMALIVE.IT – Il Corriere dello Sport dà un’anticipazione della sentenza del Calcioscommesse, che coinvolge Mauri e la Lazio (per responsabilità oggettiva). Si tratta del processo sportivo, della sentenza di primo grado che la Commissione Disciplinare, in camera di consiglio da venerdì scorso, pubblicherà solo dopodomani: il risultato finale dovrebbe prevedere un ammenda per il club biancoceleste e 6 mesi di squalifica per Stefano Mauri. E si tratterebbe di un passo indietro clamoroso rispetto a quelle che erano state le richieste della Procura Federale guidata da Stefano Palazzi meno di una settimana fa, quando si parlò di 6 punti di penalizzazione per la Lazio e di 4 anni e mezzo di stop per il suo attuale capitano. Troppo fragile, evidentemente, sarebbe risultato il materiale accusatorio presentato nella requisitoria.
La situazione, in queste ore, ha ancora la veste dell’ufficiosità, anche se trovano conferma le sensazioni immediatamente successive alle esposizioni delle arringhe difensive dei soggetti deferiti. La Commissione Disciplinare, presieduta da Sergio Artico, avrebbe così dato credito al lavoro messo insieme dai legali di Mauri, soprattutto per la documentazione che riguarda il flusso di scommesse, nonché i tempi di queste, nell’agenzia che era stata segnalata come “vicina” al centrocampista biancoceleste. “Abbiamo cercato quelle anomalie che ci contestava l’accusa sui tabulati delle scommesse – avevano fatto notare in sede dibattimentale gli avvocati di Mauri – ma quando su Lazio-Genoa non c’è nessuna anomalia. Quella partita viene giocata 86 volte e di queste solamente 7 risultano vincenti e 6 su sistemi. Il sistema ci fornisce anche quando l’ultima scommessa è stata registrata dal computer e viene registrata alle 11,45 del 14 maggio, mezz’ora prima di quando sarebbe avvenuto l’incontro. Zamperini e Mauri sono amici da una vita, per Gervasoni è stato facile fare i loro nomi”. Ecco perché dovrebbe cadere l’accusa di illecito sportivo: tutti prosciolti per quella gara.
Ma le partite in questione sono due. Oltre a Lazio-Genoa (il 4-2 del 14 maggio 2011) c’è anche Lecce-Lazio (il 24 del 22 maggio dello stesso anno). In questo caso ecco che l’illecito, non commesso, si dovrebbe trasformare in omessa denuncia da parte di Mauri e di Ferrario. E allora 6 mesi di squalifica per i due e un’ammenda per le società di appartenenza (Lazio e Lecce) per responsabilità oggettiva. Se dovesse essere tutto confermato, la battaglia legale andrebbe avanti senza dubbio: Palazzi e i suoi sono già pronti al ricorso in appello per ridiscutere tutto davanti alla Corte di Giustizia Federale.
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