Le dichiarazioni dell’allenatore sulla prossima stagione e sulla situazione di Osvaldo
ROMA COLOMBA GARCIA CHIACCHIERE CAMPO / ASROMALIVE.IT – Sulle frequenze di Radio Manà Manà Sport è intervenuto Franco Colomba, che in Serie A, è stato sulle panchine di Vicenza, Reggina, Napoli, Livorno, Cagliari, Bologna e Parma. Il tecnico ha espresso le proprie sensazioni sul prossimo campionato, soffermandosi sulla Roma di Garcia e su Osvaldo:
Sulla prossima serie A?
“La Juve partiva da una base decisamente importante, ha migliorato il reparto avanzato, ed è quindi ancora la squadra da battere. Vedo molto bene questa Fiorentina. Per quanto riguarda il Napoli, Benitez proverà a migliorare quanto fatto da Mazzarri, ma la vedo difficile. Dovrà puntare su un collettivo più forte. L’Inter farà sicuramente meglio dello scorso anno. Il Milan ha tanta qualità, avere Balotelli dall’inizio potrebbe spostare qualcosa in classifica. La Roma? Garcia ha cominciato una battaglia tutta sua. E’ abbastanza ripetitiva questa cosa, gli stranieri vogliono subito mostrare la loro personalità ed imporla a tutti. Con le chiacchiere non si fa molto, è il campo che deve parlare”.
Su Osvaldo?
“Fa fatica a digerire la concorrenza e la panchina. Se sei in una grande squadra è normale avere qualcuno che si gioca il posto con te. Lui ha ragione quando dice di essere un grande giocatore, però non è l’unico, non è un valore assoluto e deve accettare la panchina. Ha tutto per essere un grande, ma questo problema caratteriale lo mette in difficoltà con il gruppo e l’ambiente”.
Sulla sua esperienza a Bologna?
E’ deleterio per lo spogliatoio?
Su Biabiany?
“Prima che lo allenassi io, era un mezzo giocatore. Alternava cose buone ad altre meno buone. Non aveva trovato la posizione giusta, poi io lo impostai a destra e fece il salto di qualità. Su quella fascia riesce ad essere uno sfogo di grande velocità e agilità. Se ha spazio, diventa incontenibile. Penso possa essere maturato e pronto per il salto di qualità. Giocando con Cassano, il Parma potrebbe diventare una mina vagante”.
Sul ruolo?
“Da attaccante ha fatto qualche gol, ma non è così determinante. Se disciplinato sulla fascia ha un cambio di passo che in Italia hanno veramente in pochissimi”.