ESCLUSIVA ASROMALIVE.IT MARTINO / ASROMALIVE.IT – Tra le tante telecronache di Giorgio Martino, spicca quella del quarto di finale della Coppa del Mondo del 1986 tra Argentina ed Inghilterra. Si giocava in Messico e quella gara fu resa eterna dal “gol del secolo” di Diego Armando Maradona. La sua voce ha anche accompagnato la finale per il terzo e quarto posto del Mondiale del 1990 tra Italia ed Inghilterra. Il popolare giornalista e cronista ha concesso un’esclusiva ai microfoni di Asromalive.it sulle principali questioni del momento in casa Roma:
Cosa pensa dell’affermazione di Totti durante la presentazione della nuova maglia?
Sicuramente una battuta ma tra le righe può essere anche una provocazione, un fare un modo che la dirigenza si dia da fare. Credo che la mancanza del prolungamento del contratto possa averlo amareggiato ma la sua è anche una provocazione per dire alla dirigenza di tornare a fare grande la Roma
E su Osvaldo che ci dice? Pare che ormai sia destinato a partire…
E’ stata gestita molto male questa vicenda. Che il giocatore fosse sul mercato si era intuito già dalla fine della scorsa stagione ma poi si sono fatti passare dei mesi con un immobilismo molto brutto. Si è dato all’esterno la sensazione che, per la Roma, Osvaldo fosse un ingombro e quindi, chi avesse voluto acquistarlo, sapeva che si trattava di un prodotto non molto protetto e anche svalutato in casa. Insomma, una svendita. Si è arrivati ad un punto in cui non si doveva arrivare: convocare Osvaldo il giorno del raduno sapendo che il calciatore non rientrava più nei piani della società. Quando fu stilato il primo elenco, si sapeva che Florenzi sarebbe arrivato più tardi. Ora, perché non è stata fatta la stessa operazione per Osvaldo? Anche Lamela aveva avuto due giorni di permesso. Sembra quasi che le cose cadano addosso alla Roma che non sembra in grado di gestirle
Sono arrivati due nuovi acquisti: Jedvaj e Benatia. Come li valuta? E questo, secondo lei, potrebbe causare l’allontanamento di Marquinhos o di Castan, che sono quelli più richiesti dal mercato?
Molto probabilmente di tutti e due. Se c’era un reparto in cui sembrava regnasse tranquillità, questo era quello dei difensori centrali, con i due brasiliani più Burdisso e Romagnoli. Insomma, il ruolo era coperto. Gli altri settori del campo sembravano avere più urgenza di essere surrogati. Questo significa: o una follia (e mi rifiuto di pensarlo), oppure che qualcuno dei quattro titolari del gruppo precedente, molto probabilmente andrà via. Io dico che ne andranno via due.
Lo stesso discorso vale per il centrocampo. Non si fa altro che sentire che per Strootman siamo ai dettagli. E il Chelsea è su De Rossi…
E’ un discorso che può riguardare anche Pjanic, però. L’adattabilità di Strootman a più ruoli gli consentirebbe di convivere con De Rossi così come con Pjanic. Certo, in quel caso diventerebbero di troppo alcuni altri calciatori che possono essere Marquinho o Bradley; mentre penso che la Roma non possa privarsi di Florenzi. Se dovesse arrivare l’olandese, penso comunque che tutti i centrocampisti attuali della squadra potrebbero convivere con lui. Certo, la sensazione è che qualcuno non ci sarà più.
Come giudica, complessivamente, il mercato giallorosso da due anni a questa parte?
Deludente. Soprattutto rispetto a quanto avevamo imparato a conoscere e apprezzare Sabatini in altre società…
Quali sono le sue sensazioni per la prossima stagione?
E’ ancora prematuro dirsi pessimisti o ottimisti. Il mercato è ancora nella parte embrionale e suppongo che ci saranno altre operazioni importanti che delineeranno il volto della squadra. Indubbiamente c’è un grosso buco ed è quello che riguarda il portiere; ci sono dei grossi dubbi per i difensori esterni e anche per quanto riguarda l’attacco: l’anno scorso la punta centrale è stata Osvaldo, ora potrebbe essere Destro ma ancora non si sa quali siano le sue condizioni fisiche. Insomma, fino ad ora si è operato, come dicevo prima, nel settore in cui c’era meno bisogno.
Cosa dovrebbe fare la Roma per rinascere? O, se vogliamo, cosa dovrebbe essere eliminato?
Dovrebbe essere eliminata tutta l’incertezza che sta caratterizzando la squadra negli ultimi mesi. Che ci fosse una certa vaghezza nei movimenti lo si era capito da tempo, ma questa vaghezza si è accentuata. La società è molto debole e appare tale nei confronti di qualunque soggetto esterno. Sia nell’ambito del mercato, sia nell’ambito dei procuratori, sia nell’ambito del Palazzo. Per quanto riguarda la giustizia sportiva, infatti, la Roma è stata maltrattata e dalla Lega è considerata quasi un nemico. Mi spiace dirlo ma la Roma in questo momento conta poco o nulla. Insomma bisogna togliere l’incertezza e aggiungere un po’ di forza, di prestigio perché al momento la Roma sembra un vaso di coccio che viaggia attorno a vasi di metallo.
Intervista realizzata da Marco Pennacchia
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