Il centrocampista, arrivato alla Roma nel 2004, ha oggi annunciato il suo ritiro. 246 presenze e 36 reti per lui in giallorosso
ROMA PERROTTA NOVE ANNI DIMENTICARE / ASROMALIVE.IT – Giusto qualche mese fa, dopo la vittoria in rimonta della Roma a Siena, Asromalive.it aveva ripercorso le tappe, in giallorosso, di Simone Perrotta (clicca qui per leggere l’articolo). La sua storia con la Roma è iniziata in un periodo non certo facile per i colori giallorossi, come ricordato nel suddetto articolo:
L’avventura di Perrotta alla Roma non iniziò certo sotto una buona stella. Arrivò nella Capitale a 27 anni, nella stagione 2004/2005, una di quelle da dimenticare per i giallorossi. Fu l’annata in cui si succedettero, sulla panchina dell’Olimpico, ben quattro allenatori: Cesare Prandelli, Rudi Voeller, Luigi Del Neri e Bruno Conti. Perrotta ritrovò quindi il mister con il quale aveva vissuto il cosiddetto Miracolo Chievo, quel Del Neri che lo aveva impiegato come centrocampista di contenimento e che, nella Roma, lo fece giocare a sostegno di Totti, Cassano e Montella.
Poi, arrivò un allenatore che fu capace di valorizzarlo nel migliore dei modi:
La vera consacrazione arrivò negli anni successivi: dal 2005 al 2009 fu uno degli elementi imprescindibili del modulo spallettiano, il 4-2-3-1. I suoi inserimenti erano un ingranaggio importante per il funzionamento del bel gioco e della macchina da gol ideata dal tecnico di Certaldo. Tutto questo venne coronato, nel 2006, dalla vittoria ai Mondiali di Germania: Perrotta fece parte di quel gruppo che alzò la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino.
Come non dimenticare poi, quel 17 maggio 2007, allo stadio Meazza di Milano, quando Perrotta segnò il gol che spezzò definitivamente le speranze di recupero dell’Inter nella finale di ritorno della Coppa Italia?
L’articolo poi proseguiva così:
Con Ranieri, il suo ruolo inizia a essere ridimensionato: il tecnico testaccino preferisce il 4-4-2 e l’ex Chievo viene spesso impiegato come esterno di centrocampo. Con l’arrivo di Luis Enrique, anche Perrotta subisce quella che si potrebbe chiamare la “dispersione della vecchia guarda”. Gente come lui, Pizarro, Taddei, Simplicio non sembrano essere più funzionali al progetto e si inizia a parlare di un probabile addio. Eppure, quando c’è stato bisogno, si è fatto trovare pronto ricoprendo la posizione di terzino destro. Ora alla Roma, c’è Andreazzoli, collaboratore di Spalletti e fautore di quel modulo che ha fatto la sua fortuna (l’articolo era stato scritto a febbraio).
La trattazione si concludeva con una riflessione sul fatto che un giocatore del genere potesse essere ancora utile alla causa giallorossa. Purtroppo, però, oggi, Perrotta ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.
Sarebbe banale aggiungere qualsiasi ulteriore affermazione. C’è, infatti molto rammarico, in quanto ci sono storie a cui non si vorrebbe mai associare la parola fine. Soprattutto quando la correttezza in campo è accompagnata da quella nella vita. Le uniche parole che, al momento, vengono da pronunciare sono: “Grazie di tutto”.
Marco Pennacchia