TENNIS TOTTI / ASROMALIVE.IT – Questa sera Francesco Totti si è reso disponibile ai microfoni di Massimo Caputi per raccontare la sua nota passione per il tennis.
Questo il testo dell’intervista rilasciata alla tv della FIT:
Come nasce questa passione?
“Tramite alcuni amici, quando avevo i giorni liberi andavamo sempre a giocare a tennis e da lì è diventata un divertimento, una mezza passione, appena posso ci gioco volentieri“.
Che tipo di giocatore sei?
“Un giocatore normale, mi diverto e difficilmente perdo, forse perché sono scarsi i miei amici“.
Più alla Federer o alla Nadal?
“Federer, forse perché i colpi mi escono istintivamente“.
Qual è il tuo giocatore ideale?
“Federer sotto tutti i punti di vista, un giocatore universale, l’ho visto anche a Roma“.
Al Foro Italico?
“E’ l’unico appuntamento che c’è a Roma, aspettiamo sempre maggio per questo benedetto torneo e avere la possibilità di avere questi grandi campioni dal vivo”.
Lo vedi anche in tv?
“Sempre“.
Nadal, Federer, Djokovic e Murray?
“L’emblema del tennis, racchiudono tutto“.
Il tennis femminile?
“Lo vedo meno rispetto al maschile, forse perché ha più forza, più colpi“.
Come nasce Totti calciatore?
“Cresciuto con la palla, a otto mesi volevo già la palla, si diventa giocatori importanti con la testa, la passione, il rispetto, piccole cose che fanno diventare grande un giocatore“.
I tuoi genitori?
“Pensavano a farmi studiare, poi hanno dovuto cambiare idea. Quando avevo 16 anni ho pensato come fosse un lavoro, inizialmente pensavo solo a divertirmi e basta“.
Cosa ricordi di più?
“Quando abbiamo vinto lo scudetto, il giorno più bello della mia carriera nella Roma“.
Meglio del Mondiale?
“Due cose diverse, è differente, ma penso che la Coppa del Mondo per un giocatore è straordinaria“.
Maggior dispiacere?
“Lo scudetto perso con Ranieri, quello è stato un dispiacere enorme perché dopo una lunga rincorsa siamo riusciti a superare l’Inter e poi il passo falso con la Samp…“.
Il miglior complimento?
“Quello che deve arrivare”.
Cosa ti dà fastidio?
“Quando si parla della persona e non del giocatore in modo negativo“.
Fuori dal campo?
“Una persona semplice, che fa gruppo e ti dà tutto quello che ha, una persona allegra, socievole, che in un gruppo ci sta bene“.
Come papà?
“Premuroso, attento, quello che dovrebbe essere un papà“.
Asseconderai le loro aspirazioni?
“Qualunque sport vogliano fare saranno ben accetti, è una decisione che devono prendere loro. Se dovesse fare il calciatore… la femminuccia più sulla danza“.
Un consiglio ai giovani?
“Bisogna solamente pensare a divertirsi e basta, poi man mano che si va avanti capisci la realtà dello sport e se puoi intraprendere una strada o un’altra, ma bisogna sempre portare rispetto“
Hai degli hobby?
“Oltre al calcio ho la passione per il tennis e porto i miei figli a fare sport. Cinema lunedì sera se i bambini dormono presto“.
Sei l’emblema di Roma, ti pesa o ti inorgoglisce?
“E’ motivo di grande orgoglio, ho sempre voluto, desiderato e sognato questo ruolo, non è semplice mantenere lo stesso livello. Cerco sempre di migliorarmi e dare tutto quello che ho“.
Sei profeta in patria…
“I numeri sono quelli, le parole e i pensieri degli addetti ai lavori dicono questo e mi inorgoglisce“.
Sempre nella Roma…
“Scelte di vita,ho un rapporto differente rispetto a tutti i giocatori. Se fossi andato via avrei vinto di più, ma è stata una scelta di cuore“.
Da grande?
“Stare dietro ai miei figli“.
(fine)
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