Dopo le intuibili banalità rivolte alla squadra ieri negli spogliatoi oggi il Presidente torna negli Usa a migliaia di chilometri dalla “sua” (?) Roma che sta passando questo difficile momento
AS ROMA PALLOTTA / ASROMALIVE.IT – Facile, per alcuni tifosi. Tifosi dell’ultimo minuto che si dicono attaccati a questi colori da una passione travolgente sbocciata, guarda caso, per questioni di affari e quattrini
Una distanza siderale separa questo tipo di tifosi, un James Pallotta qualunque tanto per fare un nome, da quei tifosi che stamattina si sono recati a scuola o a lavoro o anche solo al bar sapendo che saranno presi in giro per mesi e che questa sconfitta entrerà negli annali dell’insopportabile repertorio laziale accanto al “Siamo nati prima quindi siamo la PRIMA squadra della Capitale“.
Per fortuna il cuore dei festeggiamenti biancocelesti non è nell’Urbe, bensì nella maggior parte fuori di essa, ma non mancherà il collega o compagno di classe laziale che oggi cammina tre metri da terra.
Questo è il clima del popolo giallorosso mentre il presidente della As Roma prende un aereo all’alba per tornare negli Stati Uniti.
Essere della Roma è durissimo e, soprattutto, non è questione di trovate pubblicitarie, di pupazzi o di card promozionali. Facile dirsi tifosi, esserlo davvero è tutta un’altra storia.
Sara Mascigrande
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