HEYNCKES/ASROMALIVE.IT – Non solo Roma-Lazio in questo fine settimana calcistico. Questa sera a Londra vi sarà la finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. C’è un curioso precedente “di gioco” che riguarda l’attuale allenatore (già ex, arriverà Guardiola) dei bavaresi.
Il 29 aprile 1978 al Rheinstadion di Düsseldorf si registrò la vittoria più larga della storia della Bundesliga: Borussia Mönchengladbach-Borussia Dortmund 12-0. Inutile aggiungerlo, l’avete già intuito: Jupp Heynckes fu il mattatore di quell’incredibile partita, segnando ben 5 gol personali. Nessuno si aspetta ora che l’attuale allenatore del Bayern possa ripetere una prestazione di quel genere, ma la finale di Champions tra i bavaresi di Heynckes e il Dortmund di Klopp rappresenta comunque un’occasione per raccontare quei 90 minuti incredibili di 35 anni fa, con tanto di polemica finale.
Il Borussia Mönchengladbach, campione in carica, si presenta all’ultima giornata appaiato al Colonia, ma con una differenza reti enormemente inferiore: +40 per i Caproni, +30 per i Puledri… Insomma,serve più di un miracolo ed è ciò che di fatto si materializza a Düsseldorf, dove viene giocata la partita a causa dei lavori di ristrutturazione del Bökelbergstadion di Mönchengladbach.
Nemmeno un minuto di gioco e Heynckes insacca di testa su cross da sinistra per l’1-0 per i padroni di casa, guidati dal leggendario Udo Lattek. Il centravanti tedesco è “on fire” e, supportato dai danesi Nielsen e Simonsen, fa sfracelli: il raddoppio al 13’ è ancora di Heynckes con il destro all’angolino basso, quindi Nielsen, Del’Hayne e ancora Heynckes in allungo “da zero metri”, mentre dall’altra parte il tentativo di reazione del Dortmund sbatte contro la traversa. Wimmer firma il 6-0 con cui le squadre vanno all’intervallo e il miracolo – solamente ipotizzato matematicamente fino a 45 minuti prima – sembra prendere forma.
L’allenatore giallonero Otto Rehhagel (sì, proprio quello della Grecia 2004) decide di proseguire la partita con lo stesso undici anche nel secondo tempo, sperando in una reazione nervosa dei suoi. Solo alportiere di riserva Endrulat – schierato titolare per fargli fare esperienza… – viene chiesto se desideri lasciare il campo per evitare l’umiliazione, un invito rimandato al mittente (anche se anni dopo il giocatore dichiarerà: “A posteriori, avrei dovuto farmi sostituire all’intervallo”).
La reazione del Dortmund, però, non arriva. O meglio, è Jupp Heynckes a continuare il suo straordinario show: colpo di testa del numero 11 e gol del 7-0 al 59’, seguito dalle marcature dei soliti Nielsen e Del’Haye nell’arco di 7 minuti. A un quarto d’ora dalla fine Heynckes si avvicina alla panchina e (sul punteggio di 9-0) chiede: “Quanti ne servono ancora?”. La risposta (considerando il vantaggio del Colonia, 0-3 sul campo del St.Pauli) è “3” e Jupp, come se gli chiedessero la luna, esclama: “Ma siete matti?!?”.
Di fatto, gli altri 3 gol arriveranno, nonostante un infortunio muscolare che priva il Gladbach di Simonsen (che era il Pallone d’Oro in carica, vale la pena di ricordarlo). Già al 77’ infatti Heynckes completa la sua cinquina con un gol/non gol (non poteva mancare…) che scatena le proteste degli ospiti, ormai con il morale sotto i tacchi. L’11-0 arriva quindi all’86’ su azione d’angolo con il destro vincente di Lienen, mentre al 90’ è Kulik ad aprire il piattone per il definitivo 12-0 che chiude la contesa.
Ironicamente, al Borussia Mönchengladbach di Jupp Heynckes il risultato roboante non basterà: il contemporaneo successo per 5-0 del Colonia (anche lì con due gol nel finale) consegna il titolo alla formazione di Hennes Weisweiler, ma ciò non cancella la figuraccia del Borussia Dortmund, che provoca una lunga serie di provvedimenti: Rehhagel cacciato in meno di 24 ore, il portiere Endrulatspedito in seconda divisione al Tennis Borussia di Berlino, tutti i giocatori multati di 2mila marchi, per non parlare dei sospetti di combine…
Sperando che questo tuffo nel passato vi sia piaciuto, o almeno vi abbia fatto scoprire qualcosa di nuovo, vi lasciamo con una certezza: sabato a Wembley non finirà 12-0 e Heynckes non segnerà 5 gol, ma sarà comunque uno dei protagonisti assoluti, al pari del collega Jürgen Klopp, che in quell’aprile del ’78 aveva appena 10 anni. Ma questa è un’altra storia…
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