Si va verso la sospensione della partita
BALOTELLI / ASROMALIVE.IT – Balotelli è stufo. Di sentire i buu a lui rivolti negli stadi italiani. Così, ieri, in un’intervista alla Cnn, l’attaccante del Milan e della Nazionale ha detto a chiare note che al «prossimo buu, lascerò il campo». Supermario ha poi spiegato: «Ho sempre dichiarato che se fosse successo in campo non avrei fatto nulla, ora ho cambiato idea. Se mi sarà rivolto un altro coro razzista, uscirò dal campo. Non l’ho fatto contro la Roma per non far pensare che volevamo il 3-0 a tavolino». Alla Boateng, insomma, che questa estate lasciò il campo durante un’amichevole con la Pro Patria perchè i tifosi gli rivolgevano cori razzisti. Ieri, dopo la ”reprimenda” diBlatter, che avrebbe voluto maggiore severità da parte della nostra Figc per quanto accaduto domenica sera a San Siro,Michel Platini, presidente dell’Uefa, ha elogiato il comportamento italiano. «L’arbitro Rocchi è stato bravissimo, ha usato il buon senso. Poi non ci sono stati più cori razzisti…». Chiaro il parere contrario a Blatter che ha rimproverato Rocchi di aver sospeso «solo pochi minuti la partita». Diversi anche nella linea di tolleranza zero contro il razzismo. «Non sono d’accordo con chi vuole infliggere punti di penalizzazione ai club», ha detto Platini a Sky, senza mai nominare Blatter ma di fatto citando le ipotesi di sanzioni allo studio della Fifa. «Sono i tifosi che che devono essere puniti, non i club». «Da parte nostra – ha aggiunto Platini, spiegando le ricette Uefa – dobbiamo legiferare in modo da aiutare l’arbitro a prendere decisioni in caso di episodi di razzismo. E dobbiamo punire molto severamente i giocatori che insultano in campo altri giocatori». Dall’Italia, durissimo con Blatter è il presidente del Palermo, Zamparini, intervenuto a Radio Kiss Kiss. «Il vero razzista è lui, ma non vedete come ci guarda dall’alto verso il basso? Ma non vi ricordate che quando abbiamo vinto il Mondiale non ci ha voluto premiare? Come si chiama uno che detesta gli italiani? Bisogna dire le cose come stanno».