Le dichiarazioni del Presidente della Figc sugli episodi di razzismo accaduti negli ultimi tempi
MILAN ROMA ABETE STADIO / ASROMALIVE.IT – I cori nei confronti di Mario Balotelli, durante la gara di ieri sera tra Milan e Roma, hanno creato, come era immaginabile, un tormentone. Sulla questione si è pronunciato anche il Presidente della Figc, Giancarlo Abete: “Non più solo multe, ma settori dello stadio chiusi – ha detto nel corso della trasmissione “La politica nel pallone” su Gr Parlamento – . Tale proposta sarà presentata al Comitato Esecutivo della Uefa del prossimo 24 maggio che avrà, come tema principale, il razzismo e immagino che sarà fatta propria dalla Federazione in linea con il progetto dell’Esecutivo. A certi personaggi non interessa nulla che le società prendano multe di 10-20.000 euro, anzi determina quasi una centralità del loro ruolo nei confronti delle società stesse; inoltre la multa non determina una sanzione penalizzante. Bisogna impedire a certe persone di accedere allo stadio. Poi, – ha continuato Abete – attraverso il biglietto nominativo, dobbiamo impedire che questi personaggi vadano ad occupare altri settori dello stadio, si supererà la dimensione delle multe, che si è visto non essere in grado di risolvere il problema, e si passerà alla chiusura di settori dello stadio laddove ci siano delle situazioni che contrassegnano episodi razzisti. E’ un segnale forte che vogliamo dare, a cui seguirebbe la chiusura dell’intero stadio“.
Infine, il numero 1 della Federazione ha parlato, nello specifico, di quanto è accaduto ieri sera a San Siro: “C‘è stato un ottimo coordinamento tra i responsabili dell’ordine pubblico, l’arbitro Rocchi, il quarto uomo e i giocatori. Ha funzionato la procedura messa a punto dopo Pro Patria-Milan, che faceva sì che i giocatori segnalassero al direttore di gara determinate situazioni. Ogni episodio che determina una negatività, come quello di ieri sera, indebolisce l’immagine del calcio ed è un grande peccato: per alcune centinaia di irresponsabili paga l’immagine dell’intero Paese, non solo del sistema-calcio“.