TANCREDI/ASROMALIVE.IT – Questa mattina, ai microfoni di TeleRadioStereo, è intervenuto Franco Tancredi, portiere del secondo scudetto giallorosso, festeggiato l’8 maggio di trent’anni fa.
L’ex numero uno della Roma ricordato quei magici giorni: “La notte prima di Genova non riuscii a dormire. Zero minuti di sonno. Il giorno dello scudetto a tavola c’era un insolito silenzio. Liedholm voleva una squadra allegra, eravamo a Santa Margherita Ligure e ci si guardava in faccia. Non vedevamo l’ora di andare in campo, ma c’era l’incognita del risultato. E’ un calcio d’altri tempi, emozionante. Quel gruppo era unito, non so se c’era una formula magica. A distanza di anni, quando ci si rivede, è come se ci fossimo visti tutti i giorni. Questo ha reso grande quella squadra che forse ha vinto meno di quanto avrebbe meritato. E’ stata una bella esperienza, anche a livello umano”.
Sul “Barone” Nils Liedholm: “Gli devo tanto per la mia carriera. Ha avuto la forza di togliere il futuro portiere della nazionale Paolo Conti e di metter me che non avevo mai giocato. Lo ringrazierò sempre, era un allenatore che capiva tantissimo di portieri. E’ colui che ha costruito tatticamente quella squadra man mano ogni anno”. Sul bomber Roberto Pruzzo: “Era sempre il primo a iniziare a far pressing, non è vero che non lavorava per la squadra o era solo un uomo d’area”.
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