Il dirigente invita a non buttare “il bambino con l’acqua sporca”: la squadra non va eccessivamente colpevolizzata
SABATINI ROMA CHANNEL / ASROMALIVE.IT – Il ds della Roma Walter Sabatini intervistato dal canale tematico giallorosso.
Come si fa spiegare questa partita?
Difficile anche per noi, le premesse, ora tralascerei Palermo, non davano percezione di partita facile: sapevamo il Pescara ci avrebbe creato difficoltà tattiche e nervose e questo non è bastato. Però non stenderei un velo pietoso sulla squadra perché è ancora attiva con i suoi obiettivi, anche obiettivi di grande importanza. Non possiamo rimproverargli l’impegno o la voglia di ribaltare la partita, caso mai possiamo dire che qualche volta non affrontiamo l’avversario nella giusta maniera nei primi minuti, ma il resto della partita, tutti, nessuno escluso, hanno profuso tutto l’impegno possibile.
Ora si dirà che si pensa solo al derby di Coppa…
Non è vero, il derby non è stato nemmeno mai menzionato, tenevamo molto alla finale di Coppa Italia e ci teniamo in maniera particolare a vincerla, ma abbiamo molto combattuto e ci siamo preparati benissimo per raggiungerlo e ora lo abbiamo accantonato questo obiettivo. Non se ne è neanche discusso: sappiamo perfettamente quanto avrebbero potuto essere difficili queste due partite in casa e oggi lo abbiamo visto. Però andiamo avanti.
Approccio non convincente nemmeno a San Siro… Un problema mentale?
Una malattia endemica della squadra: non è che non ci siano energie o voglia di vincere, ma la squadra a volte pensa che attraverso un canovaccio di sviluppo di trame eccetera… Che possa bastare, invece, soprattutto a questo punto della stagione, bisogna metterci qualcosa in più dal punto di vista nervoso, sia in fase propositiva che difensiva e a volte noi pensiamo di potercela cavare solo giocando con le nostre qualità. A parte il rammarico però non voglio mettere la squadra alla berlina, perché combatte sempre e si rimetterà a posto e concluderà benissimo il campionato arrivando bene alla finale di Coppa Italia.
Nico Lopez?
Entrato in campo ha acceso in me una speranza potente, so che gli basta un pallone e mezzo per risolvere la situazione e Francesco glieli ha dati i palloni: una volta ha fatto uno stop infelice un’altra ha calciato di prima da buona posizione… Ha perso un po’ l’abitudine al campo e quindi la prontezza e la capacità di trasformare una palla in una palla mortifera l’ha un po’ non dico smarrita ma persa momentaneamente. E’ un ragazzo che farà molto comodo alla Roma nella storia a venire, staremo a vedere.
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