ANDREAZZOLI / ASROMALIVE.IT – Quando si dice “di tutto pur di non disturbare i giocatori” si fa sul serio. Niente conferenza stampa (e quindi nessun giornalista invadente) alla vigilia di Inter-Roma il tecnico della Roma Andreazzoli viene intervistato ai microfoni di Roma Channel. Ecco le sue dichiarazioni integrali:
Bello il centro di Novarello?
Dammi l’opportunità di ringraziare chi ci ha ospitato, l’ambiente splendido, campi buoni ma l’accoglienza è stata eccellente, colgo l’occasione per ringraziare chi ha organizzato questi due giorni. Abbiamo fatto le cose con calma, non siamo rientrati domenica sera di fretta, in questo momento saremmo dovuti andare all’aeroporto, qui siamo a quaranta minuti dall’aeroporto quindi penso che sia una cosa più agevole.
De Rossi e Pjanic come stanno?
Pjanic non sta bene, non credo che farà parte del gruppo domani, anche se abbiamo una giornata per valutare. De Rossi arriva da setto otto giorni nei quali ha fatto pochissimo, la situazione sembra andare meglio, noi saremmo contenti già del fatto di averlo a disposizione.
Cosa pensa delle parole di Stramaccioni e della loro situazione infortunati?
Penso che questo periodo della stagione non c’è una società che non ha qualche problema di questo ordine, anche noi abbiamo qualche problema, ma inutile starli ad enumerare: so che giocheremo contro una squadra composta da undici giocatori motivatissimi, avremo anche un pubblico sfavorevole oltre ad una squadra. Confidiamo anche nel nostro pubblico che ci darà una mano come ha sempre fatto. Non penserei alle assenze delle squadre, ma penserei a preparare bene questa gara e a darle la giusta importanza.
Come vi avvicinate alla partita?
Non dobbiamo puntualizzare o richiamare l’attenzione sotto l’aspetto della motivazione, il tentativo è quello di fare qualcosa in più di quello che è normale.
Come sta preparando la Roma la partita tatticamente?
Come facciamo sempre, è nostra consuetudine concentrarci molto sull’avversario, abbiamo fatto un allenamento su quello che dobbiamo fare noi, sappiamo le peculiarità dell’avversario e cercheremo di trovare le contromisure per limitarne le loro potenzialità. Non conosciamo la formazione che andrà in campo ma abbiamo un’idea chiara di quella che sarà l’Inter domani sera.
Cosa la spaventa di più dell’Inter?
Credo che anche noi abbiamo calciatori di esperienza, come ne abbiamo di giovanissimi, ma abbiamo calciatori che hanno una storia importante, fatta di successi e di esperienza. Sarà una gara fatta di giusto mix, esperienza, gioventù e voglia di fare.
Andreazzoli il “trasformista”, cambiare il modulo o difesa a tre? La sua sensazione?
Io preferirei avere un modulo di riferimento che mi consenta di fare qualche variazione, ma avere un modulo di riferemento che però dipende da tanti fattori. Abbiamo enumerato quello che si riferisce alla possibilità di schierare tutti i giocatori a disposizione, a volte va valutato l’avversario e quindi valutare di cambiare qualcosa. Il calcio non è a tre o a quattro, ma deve essere formato dalla componente filosofica che deve essere univoca per tutta la squadra, devi portare dalla tua parte un vantaggio.
Destro è pronto?
Ce lo siamo lasciati a riposo anche nella partita di Torino e gli abbiamo dato quattro giorni di preparazione alla gara, sotto l’aspetto fisico non ha fatto molto, gli abbiamo dato la possibilità di prendere sicurezza senza dargli un carico fisico che ora non riuscirebbe a sopportare. Domani sarà la sua gara, una gara importante perché la sua ex squadra è l’Inter, speriamo che possa esprimere le sue qualità al 100%, non sarà facile perché è ad un rientro”.
Domani la partita più importante della stagione?
Anche Palermo, anche la Juve, lo erano, come tutte le gare che uno va ad affrontare in quel momento della stagione. Ci presentiamo a questa gara con una classifica e una convinzione diversa. Dobbiamo affrontare l’Inter domani, ma non è solo la partita ma la possibilità di giocarne un’altra molto importante, sia per la società sia per il nostro pubblico. E’ il dopo che carica un po’, avere la possibilità di andare in finale per la vittoria di un trofeo è una cosa alla quale io non sono abituato e che mi piacerebbe provare.
La sua sensazione sui tifosi?
E’ un piacere avere il nostro pubblico, sappiamo quanto ci da quando giochiamo nel nostro stadio, anche a Torino, so quanto ci ha dato in passato quando a San Siro ci siamo venuti a giocare qualcosa di importante e che abbiamo conquistato insieme a loro. Mi auguro che possa essere una serata di sport domani sera e che poi veda il nostro pubblico felice magari con i nostri giocatori festanti sotto la curva come ci auguriamo tutti.
Con il risultato di Torino avete raggiunto la Lazio. Cosa ha pensato ieri?
Il conforto della classifica è importante, ma non si gioca sulle disgrazie degli altri, se ne vede un numero limitato davanti a noi è meglio. Tempo fa ce ne erano parecchie e con parecchi punti di distacco. Fino all’ultima giornata è una classifica parziale, non ci facciamo influenzare da questa ma vogliamo migliorarla, come non ci siamo fatti influenzare quando era una classifica peggiore di quella di ora, dobbiamo sfruttare la situazione per incrementare la nostra classifica parziale che ci deve riguardare. Quando sono arrivato ho detto mettiamo un paletto e ho detto che avrei fatto le valutazioni a tutto quello che ne è venuto. La nostra classifica, la mia classifica, un corso nuovo un cambiamento di tante cose, è una classifica molto interessante che ci vede in un’ottima posizione.
La sua sensazione sui fatti di ieri alla maratona di Boston?
Io credo che non ci sia un atto vile come può essere un atto di terrorismo in generale, ma se è fatto nei confronti di gente che partecipa con gioia ad una giornata di sport all’interno di questo gruppo che si riunisce e che arriva da tutto il mondo per vivere una giornata di felicità, sono presenti bambini donne, famiglie intere, handicappati come ho visto in un caso specifico, anziani… per un atto del genere credo sia difficile trovare aggettivi, ti lascia amarezza e ti dà un’insicurezza sul futuro di ognuno di noi. Non si può essere mai al 100% sicuri, ho visto le immagini e penso a quei bambini che rimarranno segnati per tutta la vita perché hanno vissuto un’esperienza del genere. Credo che sia difficile pensare a come possa essere combattuto, quando uno è vile in questa maniera non c’è una logica, un pensiero, ed è difficile da scoprire. Può succedere a tutti, in qualsiasi posto in qualsiasi momento, sento un senso di tristezza davvero grande”.
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