Torino-Roma, la conferenza stampa di Andreazzoli

Ecco le parole dell’allenatore giallorosso

Aurelio Andreazzoli
Aurelio Andreazzoli

CONFERENZA STAMPA / ASROMALIVE.IT – Alla vigilia del match contro il Torino, mister Andreazzoli incontra i giornalisti nella sala stampa del centro sportivo Fulvio Bernardini per la consueta conferenza. Ecco le sue dichiarazioni trascritte in diretta:

Qual è un aspetto, uno su tutti, che è più mancato alla Roma nelle ultime due partite?
“Nelle ultime due partite non mi sento di accoppiarle, perchè sono state completamente diverse. Mentre nella prima è molto facile riscontrare e trovare punti negativi che ce ne sono stati a iosa, compreso come abbiamo approcciato la gara, nella seconda partita tutto questo non c’è stato, anzi, io l’ho già analizzata a caldo e ora posso farlo in maniera più completa e oggettiva. Onestamente non si discosta dalla mia analisi fatta a caldo. La Roma che è stata tacciata di approccio alla gara insufficiente non è stata insufficiente nell’approccio alla gara, anzi è stata esemplare, abbiamo fatto il primo quarto d’ora ottimo, abbiamo creato i presupposti importanti, ci è mancata la conclusione, ma abbiamo creato i presupposti per essere contenti e poi il gol della Lazio ci ha tagliato le gambe. Potevamo averla persa ma potevamo anche averla vinta, quindi tutte le analisi successive sarebbero state condizionate dal risultato”

Deluso da Osvaldo?
“Osvaldo è un grande e il risultato sportivo deve essere da grande. Il ruolo di un attaccante è un ruolo particolar,e la storia ne racconta a iosa. Quando un attaccante non trova la via del gol fa sempre fatica a mantenere l’equilibrio giusto. E’ stato anche sfortunato nell’essersi creato delle situazioni che sono state ingigantite quasi sempre e siamo entrati in un vortice che lo ha danneggiato. Ma la realtà non è quella raccontata quotidianamente dia giornali, la realtà che conosciamo noi nello spogliatoio è completamente diversa anche se suscettibile di miglioramento. Mi dispiace, non sono deluso, mi dispiace che lui non riesca ancora ad ottenere le aspettative del pubblico, se guardiamo il suo percorso fino a dicembre erano pochi quelli non entusiasti, non delusi o contro Osvaldo, ma erano entusiasti. Bisogna avere anche un po’ di memoria, credo che ci ha capacità di giudizio, un po’ di memoria la deve avere, se poi uno non la vuole avere il discorso è totalmente diverso e non mi riguarda più”.

Con il Torino partita difficile da preparare, perchè i granata pongono problemi tattici importanti, poi perchè dopo c’è una partita fondamentale per la Roma, e poi perchè ci sono 5 diffidati. Quale fattore gli ha creato più pensieri?
“Intanto l’aspetto tattico del Torino, lei ha detto una cosa che io ho detto stamane e che ho fatto anche vedere ai miei calciatori. Nella riunione che abbiamo fatto prima dell’allenamento io mi sono rivolto ai giocatori dicendo questo: il Torino è la squadra con l’identità più definita della Serie A, questo è un problema per tutte le squadre che lo affrontano. Noi abbiamo un’idea, la perseguiremo, cercheremo di limitare le peculiarità di un avversario che fa della tattica una parte così importante. Le altre cose sono importanti”.

Ieri Zeman ha detto ‘Questa squadra non può avere un’identità precisa’. Perchè l’ha detto? Vuole commentare?
“E’ una cosa che non voglio commentare”.

Lei ci ha detto che la realtà che viene raccontata tutti i giorni è diversa da quella dello spogliatoio. Osvaldo sta bene dentro lo spogliatoio della Roma? Lo spogliatoio non comincia a mostrare segni di insofferenza verso certi comportamenti?
“Quello che emerge all’esterno esce sempre in maniera difforme da quella che è la realtà. Se io vi vengo a raccontare che nello spogliatoio non succede mai niente datemi dello stupido. In qualsiasi associazione succede qualcosa quando ci sono dei rapporti interpersonali, credo anche nella tua famiglia, come nella mia e come in quella di tutti i presenti qui. Quando succede una cosa in famiglia non si va a dire in giro. Io credo che questo sia un principio di buona educazione. Comunque sia sono affari nostri, affari del gruppo e non dell’esterno e noi abbiamo tutte le capacità di gestire tutte le situazioni, anche la più grave, che comunque non è mai accaduta”.

Questa squadra l’anno scorso partiva per le trasferte anche il giorno stesso della partita, stavolta si decide di partire addirittura tre giorni prima. I ritiri casalinghi perchè non si possono fare nella Roma?
“Questa sera siamo a Torino, domani sera siamo a Torino, martedì sera siamo a Milano, mercoledì sera siamo a Milano. Dov’è il ritiro di tre giorni? Sarà prerogativa di decidere per rendere la logistica di una trasferta ravvicinata, per renderla più semplice possibile come quella di tornare a Roma domenica, ripartire lunedì. Abbiamo voluto rendere agevole questa doppia trasferta, cercando una sistemazione vicina a Milano. Siamo in un momento della stagione che è molto importante per noi. E’ importante o no? Se lo è dobbiamo fare tutto il possibile per renderlo il più efficace possibile. Se siamo troppo attenti è troppo, se siamo poco attenti non sappiamo fare il nostro lavoro. Non c’è una misura. E’ tutto esaltato. Le prime volte che sono entrato qui dentro avevo la speranza… i rapporti sono ottimi, anzi, non posso lamentarmi e vi devo ringraziare, però speravo cambiasse questa voglia di polemica continua. Il mercato è già aperto, dei giocatori, degli allenatori, chi è che vuol bene alla Roma? Questo è disturbare. Dire che pinco pallino non sarà più della Roma non giova a nessuno. Allora dite chi vuol bene e chi non vuole bene alla Roma. I giornali non li leggo, un po’ di rassegna stampa la faccio anche se ne farei a meno”.

Noi siamo qui anche con occhio critico…
“Se uno scrive una cosa non vera cosa devo dire che gli vuoi male? No, allora uso un eufemismo e dico che non gli vuoi bene. Io vi ho ringraziato individualmente per il comportamento che avete con me. Io sono qui per aiutare la squadra non per fare carriera, ma perchè la società me l’ha chiesto e lo faccio h24, allora permetti che mi da fastidio. Io sono contro tutto quello che infastidisce la squadra, compresi i comportamenti dei calciatori se infastidiscono la squadra”.

Con Luis Enrique vene fuori il problema che questa squadra mancava di personalità, anche con Zeman è uscito lo stesso problema. Qual è il suo giudizio in merito, possibile che questo sia uno dei problemi della Roma?
“Sì, è possibile, ma è anche fisiologico quando si è in costruzione di un qualcosa. Io mi ricordo che la proprietà, anche il presidente, ha parlato di tempi lunghi per la costruzione di una cosa nuova, tutto questo ha bisogno di un tempo che sia fisiologico. Noi lo sappiamo benissimo, nel calcio, non solo a Roma, ma in Italia in particolar modo, c’è questa necessità che il programma triennale diventi trimestrale. Lo capisco, è comprensibile, qual è la società che non vorrebbe un risultato tutto e subito nella maniera più soddisfacente possibile. Ma c’è anche un discorso di personalità, che deriva da tante cose”.

Secondo lei Destro e Osvaldo possono giocare insieme?
“Destro si adatta, Osvaldo è un giocatore più definito”

Io giudico il mio atteggiamento, non parlo di arbitri se non in senso positivo”.

Adesso c’è anche una squadra che non ha centrato obiettivi dunque è normale che ci sia fermento…
“Sono d’accordo…”

Farebbe a meno di continuare questo campionato per concentrarsi alla partita di Coppa Italia che forse è l’unica strada che ha la Roma per salvare il salvabile e raggiungere una Coppa che ora sembra lontano anni luce?
“Il tuo preambolo dimostra che il campionato della Roma non è finito, l’hai detto tu stesso che abbiamo ancora obiettivi vivi, per il resto capisco il malumore e che le aspettative erano di altro tipo. Io non mi sono messo qui a difendere una parte, ma cerco di essere il più obiettivo possibile, non posso però togliere la partita di Torino, che è una partita da giocare. Anche l’Inter vorrebbe tre giornate pulite prima della semifinale, ma questo non è possibile quindi parliamo di aria fritta”.

Voler bene alla Roma per lei significa accettare anche tutti gli obiettivi non raggiunti da tre anni? E’ una squadra sensibile se la squadra viene scossa da un litigio riportato dai giornali?
“E’ la stessa sfera. Se io ho timore ad affrontare una situazione negativa significa che non ho una spiccata personalità, quindi è la stessa sfera. sottolineare gli aspetti è il vostro mestiere altrimenti non saremmo qua, è lontano dal mio pensiero togliervi il diritto di critica, io mi riferisco al fatto di inventare alcune cose o di ingigantirle, dando la sensazione di volerle ingigantire. Anche il mercato, non è possibile si faccia sui giornali. Tu dove lavori, in radio? Come lavoreresti se sapessi che nella tua radio sono pronti a darti un calcio nel culo? Pur essendo un lavoro di prestazione, dove ci sono tante componenti, è ancora più complicata la cosa, non è un lavoro materiale ma un lavoro di prestazione. Sono atleti di livello ma se c’è questo tam tam continuo, è a questo che mi riferisco quando dico che non si vuol bene, non vuol bene chi fa così, poi il diritto di critica ci mancherebbe altro, anzi, come vedi non ho problemi a dire ‘sì hai ragione’, certo non posso essere d’accordo su stupidaggini”.

Ad oggi lei ha trovato la quadratura o è ancora un processo in costruzione?
Questa domanda mi piace perchè faccio autocritica. Nel tempo che abbiamo avuto a disposizione l’abbiamo avuta a tratti, in certe partite per tutto il tempo e per diversi motivi siamo stati costretti, avendo questa condizione negativa lì siamo indietro, hai ragione, siamo indietro rispetto a quello che desidererei. Sono contento lo stesso perchè il tempo è galeotto ma non sono soddisfatto comunque”.

Balzaretti è andato a corrente alternata. Nico Lopez invece potrà giocare?
“Lopez? Io sarei felicissimo di dargli questa possibilità, è un ragazzo di qualità ma poi bisogna avere la possibilità di dargliela questa opportunità ma la meriterebbe come gli altri. Balzaretti ne abbiamo già parlato e non ritorno sui complimenti che gli ho fatto come persona e uomo. Come calciatore credo abbia sofferto il fatto di dover giocare tutte le partite che la Roma disputava, sacrificandosi, mettendosi a disposizione, perchè non c’erano alternative, anzi mancavano le alternative, quindi è stato costretto a fare un super lavoro, un lavoro eccessivo che credo abbia inciso sulle sue qualità. Ora sta ritornando, purtroppo la settimana scorsa ha avuto la febbre, e spero possa tornare al meglio”.

Un giudizio sul campionato italiano rispetto all’Europa?
“Basta veder giocare le prime cinque. La Juventus ammazza tutte nelgi ultimi anni, guarda le semifinalista sia di Uefa che di Champions, noi dobbiamo prenderne atto. Come ho sentito che ha fatto la Juventus, il calcio è oggettivo, lo vogliamo far diventare soggettivo, se preso come una cosa aleatoria è diverso, se studiato è soggettivo”.

La difesa a 4 è stata un’eccezione con la Lazio o possiamo rivederla? Lei gestirà queste due gare considerando anche gli squalificati?
“Teniamo in considerazione tutto quanto, in una settimana ci sono 3 partite, le dobbiamo disputare bene tutte e tre e le dovremo valutare bene. Riguardo la difesa a 4 la inserirei in questa domanda. Non avendo libertà assoluta di scelta le valutazioni le faremo anche in quel senso lì”.

Destro ha i 90 minuti nelle gambe?
“Mercoledì prossimo ne avrà di più di minuti, ad oggi ne ha meno, ma io credo che Destro sia un giocatore importante. E’ difficile dopo un periodo così avere i 90 minuti nelle gambe, se ne avremo bisogno lui tenterà ma diciamo di no”.

Un anno fa morì Morosini. Vorrei sapere un suo ricordo e se in effetti in questo anno è cambiato qualcosa a livello di prevenzione e di supporto anche negli stadi
“Nella seconda domanda non ti posso rispondere. Per Morosini solo a pensare all’anniversario mi viene in mente la famiglia, non ho mai conosciuto Morosini da vicino ma è una sofferenza ricordare i momenti della tragedia che io ho ben vivi e che cerco di non rivedere quando lo fanno vedere in televisione. Veder morire una persona, veder morire un giovane ancora più grave e quando questo avviene facendo sport, allora siamo al massimo della drammaticità. Vorrei fare un saluto affettuoso a tutta la famiglia e sperare che riescano a vivere nel suo ricordo, che è un ricordo di vivacità

ELENA TURRA: “La Roma è da un anno che fa i corsi di primo soccorso.

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