Nba, brutto infortunio per Kobe Bryant: stop tra gli 8 e i 12 mesi

Il leader dei Lakers salterà ovviamente i playoff

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INFORTUNIO BRYANT/ ASROMALIVE.IT – “Terribile, davvero terribile”. La notte da incubo dei Lakers è tutta nelle parole di Kobe Bryant, che commenta a caldo l’infortunio che potrebbe costargli tutto. Il 24 gialloviola nella soffertissima vittoria (118-116) contro Golden State si è rotto il tendine d’Achille. Una diagnosi spietata. Nel tardo pomeriggio italiano è in programma una risonanza magnetica per confermarla, ma Kobe sa già quello che gli è successo: “Sapevo che era il tendine, ma speravo che il dottore mi dicesse altro. Sono infuriato” racconta, trattenendo a stento le lacrime mentre si regge sulle stampelle, subito dopo la partita. Il suo 2012-13 da 27,3 punti e 38,6 minuti di media è finito. E, a 34 anni, anche la sua carriera rischia di esserlo: l’infortunio, che secondo le prime ipotesi è una rottura totale del tendine, lo terrebbe fuori da 8 a 12 mesi. Anche se Kobe di ritiro non vuole nemmeno sentire parlare: “Cosa mi aspetta adesso? Risonanza magnetica, operazione e poi convalescenza. Sarà un processo lungo, ma lavorerò duro. E’ la sfida più difficile della mia carriera ma mi sta già caricando”.
Dopo una partita stoica, in cui aveva giocato 44’52” senza aver tirato il fiato nemmeno un secondo nonostante si fosse ammaccato ginocchio sinistro e caviglia destra, Bryant alza bandiera bianca a 3’08” dalla sirena, quando la sua gamba sinistra cede durante una penetrazione contro Harrison Barnes. La stella dei Lakers frana a terra, si rialza a fatica toccandosi dolorante il tallone sinistro, si siede in panchina per le prime cure. Poi cammina a fatica verso la linea dei liberi, li infila tutti e due e se ne va negli spogliatoi.
Bryant riappare per incontrare la stampa dopo la partita, quando la prima diagnosi sul suo infortunio è già stata resa nota. Cammina con le stampelle e parla trattenendo a stento le lacrime: “Mi sento come se mi avessero preso a calci – racconta Kobe -. E’ un movimento che ho fatto milioni di volte, ma ho sentito un pop nel tendine. Ho provato a caricare il peso sul tallone appena rialzato, ma non riuscivo quasi a camminare. mettere. E’ la più grande delusione della mia carriera: avevo lavorato così tanto. Continuerò a giocare, ma non ho mai avuto a che fare con niente del genere in passato. Altri hanno subito infortuni come questo: mi informerò su quello che hanno fatto loro e cercherò di fare meglio per rientrare il prima possibile”.

LA PARTITA — L’infortunio di Kobe oscura la tripla doppia di Gasol, la sesta della carriera, e la vittoria tiratissima che tiene i Lakers all’ottavo posto a Ovest, con una gara di vantaggio su Utah a due partite dalla fine e padroni del proprio destino, visto che con due vittorie (i prossimi avversari sono San Antonio domenica e Houston mercoledì) sarebbero ai playoff. I Lakers sopravvivono alla notte super di Stephen Curry, che martella 9/15 dall’arco mettendo a nudo tutte le pecche della difesa gialloviola. Ma la voglia di Kobe ha prevalso su tutto, visto che con 12 punti nell’ultimo quarto, prima dell’infortunio, aveva cancellato uno svantaggio arrivato anche a 9 punti (107-98 con 6’49” da giocare). Golden State è avanti 116-115 a 45” dalla fine, quando Blake firma i due liberi del sorpasso. La difesa dei Lakers va ancora in tilt nell’ultimo possesso, lascia libero Carl Landry che però sbaglia un facile tiro dalla media. Los Angeles vince. Ma ha perso il suo simbolo.

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