E’ coreano e ha 14 anni
COREA TENNIS / ASROMALIVE.IT – Duck Hee Lee è entrato nella storia del tennis per essere a 14 anni il più giovane giocatore nell’attuale classifica ATP. Al momento è all’ 83° posto nella classifica Junior e lunedi apparirà in ATP, dopo aver conquistato il suo primo punto grazie alla vittoria su Masatoshi Miyazaki. Oltre a questo primato però, quello che attira le attenzioni su di lui è la sua particolare storia. Infatti, il tennista sudcoreano è nato sordo, ma questo non lo ha fermato nel suo sogno di diventare un tennista professionista. Tra gli altri Duck ha voluto ringraziare pubblicamente suo papà: “Il tennis è la mia vita. Mio padre è la mia ispirazione. Egli mi ha dato un grande supporto morale in tutto e mi ha accompagnato in ogni tour. Grazie a lui sto giocando”. Ha cominciato a giocare a tennis a sette anni e non ha più abbandonato il campo. Per poter comunicare con il suo allenatore, Park Heoon Kyung, ha dovuto fare affidamento al linguaggio dei segni e ai messaggi scritti. “I limiti di Duck non influenzano per niente il suo gioco. Lavora duramente ogni giorno e vuole diventare il migliore al mondo“.
L’idolo di Duck è Roger Federer con cui si è incontrato qualche tempo fa. “E ‘stato incredibile vederlo. Mi sono molto emozionato e spero di poter diventare come lui, anche se so che è difficile eguagliarlo”. Il tennista coreano poi parla delle sue difficoltà causate dalla sordità. “Sento le vibrazioni, ma non posso ascoltare i richiami degli arbitri. La cosa più difficile è proprio la comunicazione con i direttori di gara e con i giudici di linea. Per il resto non ho molti problemi. Durante il match mi concentro solo sul mio gioco, perché non riesco a sentire niente e questo comunque in un certo senso è una cosa positiva”.
Duck Hee Lee può comunque ben sperare visto che il precedente della tennista sorda Charlotte Cooper è di tutto rispetto. La tennista inglese vinse 5 volte Wimbledon e due medaglie olimpiche nel 1900. Per il coreano dunque le porte di un cammino glorioso sono aperte, sta adesso a lui migliorarsi e credere in sé stesso.