Varie questioni da affrontare per il presidente
PALLOTTA / ASROMALIVE.IT – Il prossimo sarà in un senso o nell’altro il derby di Mr President: perché per la prima volta sugli spalti dell’Olimpico, assisterà alla stracittadina tra la sua Roma e la Lazio anche James Pallotta. Ma la visita del numero uno della proprietà americana del club in un momento chiave per preparare il futuro, si arricchisce anche di altri significati.
L’appuntamento a Roma di James Pallotta è fissato per la mattina di sabato, potrebbe essere anticipato a venerdì. Il viaggio era in programma da tempo, è vero. Ma la sconfitta di Palermo, che di fatto chiude ogni discorso Champions per Totti e compagni aprendo ufficialmente la pianificazione per la prossima stagione, colora la visita romana del presidente di valori aggiunti. Pesare il futuro di Andreazzoli, scegliere eventualmente il nuovo nome per la panchina: necessità non procrastinabili della dirigenza che dovrà soprattutto iniziare a pianificare le necessità del mercato estivo dando un nome a ciò che servirà fare, in entrata e in uscita. E soprattutto fissarne le cifre da spendere. Perché se il budget è ovviamente su base pluriennale, indispensabile è quantificare gli investimenti da sostenere subito. E per questo è indispensabile la parola di James Pallotta, figura di riferimento del gruppo statunitense che controlla il 60 per cento del club giallorosso. Il recente confronto con Fiorentino ne ha rinforzato, se non la statura all’interno del club (non serviva certo) almeno l’immagine, anche nell’ottica della convivenza del socio di minoranza Unicredit, principale interlocutore finanziario del club, tra linee di credito e factoring.
Soldi da spendere e traguardi da centrare: questi forse i temi centrali del viaggio romano, nel quale si potrebbe parlare anche di quell’aumento di capitale che la banca vorrebbe fosse sostenuto entro giugno. E un contributo alle casse romaniste, che entro maggio dovranno riconoscere tre mesi di stipendio e poi, a giugno, garantire per l’iscrizione al campionato, vorrebbero darlo anche Manchester City e Barcellona. Inviando un assegno sostanzioso per assicurarsi i migliori giovani di Trigoria: Lamela, ma anche (soprattutto) Marquinhos. Una cifra vicina ai 30 milioni per l’argentino, quelli che già a gennaio avrebbero potuto versare dall’Inghilterra, non fosse arrivato il “niet” dai vertici del management. Qualcosa in meno per il difensore brasiliano. Lui, però, continua a parlare di adeguamento contrattuale con la Roma. Un tesoro tecnico blindato: almeno per i prossimi due anni.