Le dichiarazioni e gli aneddoti del primo agente del Capitano, Franco Zavaglia
ROMA ZAVAGLIA MARADONA TOTTI PARTITA / ASROMALIVE.IT – Franco Zavaglia è stato il primo agente di Francesco Totti. Lui stesso dice: “Sono stato il primo e unico agente di Francesco, considerando che ora lo segue il fratello“. Intervistato dal sito ilpagellone.it, Zavaglia
Sig. Zavaglia, che sensazioni ha dopo questo nuovo grande record raggiunto da Francesco Totti?
“Ora che si sta parlando tanto di Francesco, sto sentendo in giro tantissime stupidaggini sul suo conto; su chi sia il suo padre putativo e chi lo ha portato alla Roma. Gli unici che hanno reso possibile il tesseramento di Francesco Totti alla società giallorossa sono stati Ranucci, Gildo Giannini ed il sottoscritto. Questa è l’unica verità. Tanti diventano proprietari della verità senza alcun fondamento. Conosco Francesco da quando era bambino ed ho un DVD con alcune immagini della sua carriera dall’età di 12 anni”.
All’inizio della sua carriera ci si poteva aspettare che poteva arrivare a questi livelli?
“Non no mai avuto dubbi sui traguardi che poteva raggiungere Francesco. E’ un grande fuoriclasse e non esagero se dico che, dopo Maradona, è uno dei pochissimi giocatori che quando decide di vincere una partita è in grado di farlo”.
Totti è mai stato vicino alla cessione e quindi all’allontanamento dalla Roma?
“E’ stato molto vicino alla Sampdoria quando fu preso come allenatore Carlos Bianchi. Ricordo che fu organizzata un amichevole contro l’Ajax dove giocava Jari Litmanen fortemente voluto dall’allenatore argentino. In quella partita, il presidente Sensi ha voluto vedere Totti in campo e, sfortunatamente per Bianchi, Francesco fu il migliore in campo. Quella fu l’occasione per lui di diventare un elemento importante per la società che naturalmente decise di non cederlo”.
Come lo descriverebbe Francesco Totti?
“Per il calcio la sua non è una testa… ma un computer. E’ già in grado di sapere cosa fare prima ancora di ricevere il pallone tra i piedi. E’ sempre stato un predestinato”.
Ci può raccontare uno dei momenti più difficili per la vita da calciatore di Francesco Totti?
“Sicuramente quando sulla panchina c’era Carlos Bianchi. Non era considerato dal tecnico perchè era convinto che esistevano tanti giocatori come lui in giro per l’Argentina. Ricordiamo che Francesco fu uno dei motivi per cui fu esonerato l’allenatore argentino”.
Ci può raccontare qualche aneddoto particolare di Francesco?
“Nelle sue prime partite in nazionale, ricordo che non voleva parlare al termine dei match. Non si sentiva preparato per rispondere alle domande dei giornalisti preferendo andare via. Lui era grande in campo ma molto timido fuori. L’episodio di maggiore sfrontatezza e sicurezza che ha avuto in nazionale è stato quando ha battuto il rigore con il cucchiaio nelle semifinale degli europei contro l’Olanda“.
Lo stesso Totti ha dichiarato di voler raggiungere e superare Piola in classifica. Pensa che possa riuscire nell’impresa?
“Penso che possa giocare ancora per un paio di anni. E’ un’impresa fattibile e nelle corde di Francesco ma non sarà affatto facile. Rispetto a diversi anni fa, ha dalla sua maggiore responsabilità e consapevolezza essendo diventato padre di famiglia”.