CASTAN COPPA ITALIA / ASROMALIVE.IT – Leandro Castan. Il numero 5 giallorosso fa il punto sul momento della squadra guidata da mister Andreazzoli e sul Mondiale 2014 spiega: “Se la Roma vince è più facile per tutti arrivare in Nazionale“.Ecco alcuni stralci dell’intervista:
LA SCELTA DI CASTAN – «In una squadra di grandi giocatori come questa è facile, tutti hanno parlato subito con i nuovi. Sono felicissimo di aver scelto la Roma»
DA ZEMAN AD ANDREAZZOLI – «Cosa è cambiato? Tante cose sono diverse. Ora l’allenatore parla con i giocatori. In 6 mesi Zeman non ha parlato neanche un giorno con me. Ora c’è armonia, Andreazzoli sin dal primo giorno mi ha chiesto cosa mi piace o cosa no, come bisogna lavorare: è un allenatore giusto. Se vieni a vedere un allenamento oggi ti accorgi quanto è diverso rispetto a prima. Tutti i giocatori si allenano più tranquilli. E in partita si vede, ora giochiamo ogni partita come una finale e possiamo arrivare davvero in alto».
SU ANDREAZZOLI – «Se lo confermerei? Assolutamente sì, io faccio il tifo per lui. E’ una grande persona e un bravo allenatore. In serie A non vinci 4 partite su 6 a caso, ora siamo una squadra compatta e equilibrata».
IL DESIDERIO DI CASTAN – «A Roma c’è tutto per stare bene, è una città calda, non come Londra o Torino. Mi manca parte della mia famiglia, ma è normale. Voglio restare qui tanti anni».
TOTTI IN NAZIONALE – «Sarebbe bello. Il torneo sarebbe più bello con lui in campo. Cercheremo tutti di dargli una mano per portarlo al Mondiale. Se la Roma vince, è più facile per tutti arrivare in Nazionale».
LA PRIORITA’ – «Prima viene la Roma, se poi andrò alMondiale meglio. Questa squadra è fortissima e lo sta dimostrando. Se la società mantiene tutti i giocatori e magari prende un altro campione possiamo puntare al massimo. Di sicuro se non andiamo in Championsquest’anno, ci andremo il prossimo. Tra Champions eCoppa Italia cosa scelgo? Domanda difficile. Ma dico laCoppa Italia nel derby. Avrebbe davvero un sapore particolare per noi e per i tifosi».
I MODELLI DA SEGUIRE – «Ho sempre ammirato Juan, ma anche Zago è modello. Qui però c’è uno che può diventare il più forte di tutti».
SU MARQUINHOS – «Marquinhos. A 18 anni ha la testa da campione, una grande esperienza e un’umiltà unica. Mamma mia che giocatore, spero non vada via e che Sabatini lo faccia restare a lungo».
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