La resurrezione di un numero 1
STEK / ASROMALIVE.IT – Maarten Stekelenburg è rientrato nel gruppo degli olandesi più bravi dimenticando la sensazione di anonimato in cui era scivolato durante la gestione zemaniana. Criticato dall’allenatore della Roma ( «Si è ritirato prima del derby» ), scaricato dal ct Van Gaal dopo un errore estivo nell’amichevole contro il Belgio ( «Uno sbaglio incredibile» ), per qualche settimana ha anche dubitato di se stesso: sono ancora un grande portiere?
Aveva accettato una squadra di medio livello inglese, il Fulham, come aveva fatto undici anni prima il suo idolo Van der Sar dopo il flop alla Juventus. Se Sabatini fosse riuscito a prendere il giovane Rafael, brasiliano del Santos, a questo punto Stekelenburg giocherebbe in Premier League.
Stekelenburg è il portiere della Roma che ha conquistato 13 punti nelle ultime 6 giornate rilanciando la propria eurocandidatura. Restaurato pubblicamente da Andreazzoli, che gli ha riconsegnato una maglia da titolare prima a parole e poi nei fatti, Stekelenburg è stato determinante nelle vittorie contro Juventus e Genoa e ha partecipato con passione a tutti i gol segnati dai compagni. Se avete la possibilità, nelle prossime partite, osservate la sua gioia sfrenata: esulta come un tifoso della curva Sud. Niente di paragonabile all’atteggiamento del primo anno e mezzo romano, quando non parlava l’italiano e non si sentiva integrato nell’ambiente di Trigoria. Adesso Stekelenburg ha imparato anche a scherzare in romanesco, con Totti e tutti gli altri.
Venerdì, contro l’Estonia ad Amsterdam, Stekelenburg potrebbe riavere anche il posto in nazionale. La Roma ne sta tenendo conto, per i piani futuri. E non è più convinta di rinunciare a lui, dopo averne apprezzato le qualità tecniche e professionali: non ha mai protestato quando veniva escluso da Zeman, si è sempre allenato con impegno, ha saputo farsi trovare (quasi) pronto quando è stato richiamato alle armi. Tante belle doti.