BRUNO CONTI / ASROMALIVE.IT – ‘Il Corriere dello Sport’ dedica un’intervista esclusiva a Bruno Conti. L’attuale responsabile del settore giovanile giallorosso, nato a Nettuno il 13 marzo del 1955, spegnerà oggi le 58 candeline. Ecco uno stralcio dell’intervista:
SUL SETTORE GIOVANILE DELLA ROMA – «Per me non è cambiato nulla, ho proseguito sulla strada intrapresa nel1992, quando presi in mano il settore giovanile della Roma. Lavoro come ho sempre fatto, vado in giro a scoprire i talenti, con la preziosa collaborazione degli osservatori, che sono importantissimi. Lavoro per il futuro. Gli ultimi sono stati Florenzi e Romagnoli, una grande soddisfazione».
SU ROMAGNOLI – «Eh sì. Da bambino giocava in una piccola società, il San Giacomo, attaccata a casa mia. Me lo segnalò Attilio Olivieri, un nostro osservatore. Lo convocai per un provino. Capii subito che aveva una bella personalità, in campo si faceva sentire. Quella stessa personalità l’ha mostrata il giorno dell’esordio. E vederlo fare gol, con quella esultanza così commovente, mi ha regalato una grande soddisfazione. E’ un piacere vedere un ragazzino di diciotto anni giocare con la freddezza di un veterano. Non è un caso che sia arrivato in Serie A così giovane. Alle spalle ha una famiglia stupenda, persone eccezionali che si sono rimboccate le maniche e hanno fatto tanti sacrifici per aiutare il ragazzo a giocare nella Roma. Romagnoli è un giovane con la testa sulle spalle che ha ancora ampi margini di miglioramento. Ha un grande futuro davanti a sè».
GLI ALLENATORI USCITI DAL SETTORE GIOVANILE –«Secondo me il primo obiettivo della nostra struttura è quello di trovare istruttori bravi, capaci di insegnare calcio ma anche di educare i giovani. Montella ha sorpreso anche me, non pensavo che potesse diventare così bravo in poco tempo. Stramaccioni ha fatto un altro percorso, conosceva tuti i giocatori del settore giovanile, ha avuto una formazione a 360 gradi».
IL NUOVO ACCORDO – “Non mi è mai passato per la mente di andare via, soprattutto per i risultati ottenuti in questi lunghi anni. Abbiamo fatto un grande lavoro, tanti ragazzi sono arrivati in Prima Squadra. Baldini pochi giorni fa mi ha comunicato la prosecuzione del rapporto, per me è come se avessi già firmato. Il mio desiderio è sempre stato quello di restare legato a questi colori che amo».
L’ESONERO DI ZEMAN – «E’ un tecnico che stimo da morire. Mi è dispiaciuto, ma nel calcio si fanno le valutazioni in base ai risultati. La Roma può finire bene la stagione, mancano dieci partite, sono ottimista. Questa squadra può dare tanto».
L’AVVENTO DI ANDREAZZOLI – «E’ da tanti anni aTrigoria, ho un grande rapporto con lui. Conosce il calcio, è un lavoratore, ha sempre avuto un ruolo importante conSpalletti e quando doveva dire la sua non si tirava indietro. Con Aurelio, Spalletti e Daniele Baldini ricordo tante partite a calcio tennis, nella palestra di Trigoria, durante i ritiri. E’ un uomo di calcio leale, abituato a parlare chiaro».
SU TOTTI – «Se parliamo di Francesco parliamo dellaRoma. Innanzitutto è un uomo stupendo. Non sarebbe arrivato dove è ora se non avesse certi valori. Anche per lui la famiglia ha avuto un ruolo fondamentale e anche Vito Scalaè stato importante, lo ha aiutato a gestire qualsiasi situazione e lo ha consigliato sempre nel modo più giusto. Se penso che già da qualche anno lo davano per finito… invece vi dico oggi che raggiungerà anche il record di Piola. Ci ha messo la faccia sempre nei momenti di difficoltà. Non trovo più aggettivi per definirlo. mi sento orgoglioso di essere suo amico”.
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