SPONSOR TECNICO MEZZELLA / ASROMALIVE.IT – Ancora non c’è chiarezza in merito a chi vestirà la Roma il prossimo anno. Per tentare di avere qualche informazione in merito, è stato intervistato dalla redazione di romanew.eu Mimmo Mazzella, direttore di sponsornet.it, principale sito di riferimento per lo sport business.
Queste le sue parole:
In queste ultime ore si sta parlando di Macron come possibile sponsor dell’A.S Roma, cosa può dirci in merito?
“Per accordo contrattuale la Macron non può avere due squadre della stessa città, avendo già la Lazio. Per norma consolidata non può stare con due club della stessa piazza”.
Potrebbe produrre comunque le maglie senza mettere il logo, la cosidetta produzione schermata?
“E’ un’ipotesi campata in aria, vorrebbe dire sconfessare il contratto che ha ora con la Lazio e quindi la Macron rischierebbe seriamente. La Roma è sicuramente più interessante della Lazio e potrebbe riuscire a trovare un cavillo, ma come immagine non le conviene, soprattutto sapendo che la società giallorossa sta cercando un brand internazionale”.
Ci sono dei movimenti importanti tra la Roma e possibili marchi internazionali?
“La Roma ha un profilo internazionale a partire dal nuovo responsabile commerciale Winterling, fino ad arrivare al nuovo amministratore delegato Zanzi, e loro hanno l’obiettivo di rendere Roma un marchio internazionale. Per cui tutti gli sponsor, a partire da quello tecnico, dovranno avere un profilo internazionale, sebbene Macron sia una realtà che sta crescendo molto. Però è evidente che loro puntino sui 2-3 brand più importanti che ci sono al mondo e sappiamo quali sono”.
Si parla di Nike, Adidas e Warrior: in questo momento chi siede in prima fila?
“E’ evidente che la Nike già ha Inter e Juventus, andrebbe a prendere un terzo brand in un Paese come l’Italia che non è noto per essere particolarmente votato al merchandising: una cosa è essere sul mercato inglese o tedesco dove la cultura del tifoso è quella di comprarsi la maglia tutti gli anni, anche di club di minor fascia. In Italia, per Nike, avere un terzo brand inizierebbe ad essere un impegno: ad esempio in Spagna veste solo il Barcellona, non ha solitamente più di due squadre. L’Italia ha un problema, perchè non fa volumi importanti di acquisto a livello sportivo. Tutto questo può essere sconfessato dal fatto che trattandosi di un brand americano ed essendo la proprietà della Roma una società americana le due parti potrebbero avvicinarsi”.
L’Adidas?
“L’Adidas non è un marchio solo europeo, veste tutta l’NBA e Pallotta è socio dei Boston Celtics. Winterling viene dall’Adidas e in Italia veste solo una squadra, il Milan. Per una logica di mercato l’Adidas dovrebbe essere in pole position, però la Roma ne fa una questione monetaria”.
Cosa blocca l’accordo tra un brand tecnico importante e la Roma, in questo momento?
“La Roma ambisce a diventare un club a livello mondiale, vuole raggiungere gli stessi tifosi che in questo momento seguono Juventus, Inter e Milan e se fa un’operazione di marketing sicuramente il marchio Roma è più noto delle altre squadre, anche perché è la città più importante del mondo. Su questo stanno puntando, prendere anche dei tifosi in estremo Oriente dove già hanno fatto delle attività di ricerca di mercato. Ovviamente la Roma punta ad offrire questa prospettiva all’eventuale sponsor tecnico e quindi vogliono incassare, non dico quanto i primi club, ma poco sotto”.
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