SCEICCO / ASROMALIVE.IT – Il portavoce dell’imprenditore arabo Al Qaddumi Al Shtewy, intenzionato ad entrare nel pacchetto di maggioranza dell’As Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport. Ecco le parole di Luigi Moncalvo: “Voglio fare il sunto della situazione. Il signor Adnan non ha mai diffuso la notizia di voler acquistare la Roma – chiarisce il portavoce dello sceicco – E’ stata la Roma ad aver diramato un comunicato spinta dalla Consob. Ci sono una serie di date da rispettare. La fonte che ha diffuso le notizie è un comunicato della Roma Spa. Il giorno dopo le azioni sono calate ed è un peccato per i piccoli azionisti. Quello che dobbiamo chiederci è: se gli americani si siedono ad un tavolo e firmano un contratto preliminare hanno assunto le assicurazioni su questa persona oppure no?”. Eh, bella domanda…
“Secondo voi se lo fa una persona qualunque non controllano? Io non ho parlato con nessuno. Il sig Adnan ha incontrato più volte Pallotta – rivela Moncalvo – Confermo che ieri è andato alla Deloy Dentoch. In passato è vero che il signore ha trattato l’Acqua Marcia e non l’ha presa non per mancanza di soldi, ma perché i consulenti hanno trovato nei bilanci dei problemi che non convincevano. Ha fatto bene visto come è andata a finire. Le domande sono due: è una bufala o no? Qaddumi ha i soldi oppure no? I giornalisti fanno il loro mestiere ed è normale che quando esce un nome sconosciuto vogliano scoprire cosa accade. Normale che se esce fuori l’intervista in cui si dice che è un barista cresca il dubbio. Pongo un’altra domanda: se Qaddumi è una sòla e Pallotta ci si incontra e ci si siede al tavolo in che mani è la Roma?”
“Ha attività poco rilevanti in Italia, ma molto più rivelanti all’estero. La prima volta che l’ho visto ho pensato la stessa cosa vostra perché mi aspettavo il solito arabo. Non bisogna badare alle apparenze. Gli ho chiesto se lui voleva lasciare perdere dopo tutta questa baraonda? E lui mi ha risposto: no, voglio andare avanti altrimenti sembra che non ho i soldi. Da questa situazione emerge che i due azionisti principali della Roma non comunicano come dovrebbero“.
“La trattativa del signor Adnan riguarda soltanto le quote del signor Pallotta. A lui interessava e interessa una cospicua quota del pacchetto di Pallotta, forse Unicredit non è stata informata. L’intervista di Fiorentino dimostra che i due azionisti non si parlano. Vuoi vedere che Unicredit è arrabbiata perché sperava che la trattativa potesse riguardare anche le loro azioni? Forse la notizia dell’arrivo del signor Adnan ha dato fastidio ad altre trattative per il famoso 15% (Parnasi, ndr)”.
“I due principali azionisti della Roma vogliono dismettere una parte del loro patrimonio. Pallotta aveva trovato Adnan mentre Unicredit cercava altri soci. In tutto questo chi pensa al bene della Roma? Normale che questo vado ad incidere anche sulla serenità che una società di calcio deve avere. Quando Zeman parlava di mancanza di società forse non sbagliava. Una squadra quotata in Borsa può avere i due principali azionisti che non si parlano? Questa vicenda rischia di lasciare morti e feriti”.
“Se io fossi un riccone che vuole investire sul calcio e pensa ad una squadra con dei tifosi eccezionali come la Roma, ma che si presenta così, non investirei mai. La Roma rischia di non trovare investitori per dieci anni. Se il sig Adnan non ha dato garanzie perché avete firmato un accordo?”
“Se il signor Pallotta firma un accordo senza accertarsi delle possibilità finanziarie di una persona la cosa mi lascia perplesso. Se entrerà e firmerà, entreranno tre nuovi componenti nel Cda che andranno al posto di quelli che ci sono e uno di loro prenderà il ruolo di vicepresidente. Come fa Pallotta a dire che resterà al comando? Se uno mette una certa somma non è che posso andare solo in tribuna la domenica, devo partecipare a tutte le iniziative comprese la scelta dell’allenatore e dei giocatori”.
“La situazione è questa: o Al Qaddumi manda tutti a quel paese auto affibiandosi il ruolo di bufala. Oppure va avanti, ma vuole vedere anche chi avrà al suo fianco. Di certo davanti a uno che fa due comunicati e nel secondo dice che continuerà a gestire, Adnan vuole capire bene con chi avrà a che fare. Qaddumi non ha legami di sangue, ma ha rapporti di lavoro in un paio di casi con due società a cui fa capo Al Qaddumi. Davanti a me ho tre pagine che dovevano essere lette in una conferenza stampa a Trigoria e la data prevista era il 21 gennaio”
“In quel momento era aperta la campagna acquisti e si parlava della cessione di Osvaldo e Stekelenburg e in quel momento c’era la battuta di Zeman sulla società e allora si è fermato tutto. Se tu avessi fatto una conferenza stampa nel momento in cui venivano venduti Osvaldo e Stekelenburg, sarebbe arrivato col fucile puntato. Allora si è voluto aspettare perchè poteva andare a intaccare la situazione. Lui diciamo che è intervenuto, perché ha detto: investo dei soldi e mi vendete Stekelenburg e Osvaldo che è il futuro della Roma?”.
“Fino a domenica era tutto tranquillo. Dopo l’intervista di Fiorentino sono cambiate le carte in tavola. Pallotta si è accorto che Unicredit non sta zitta, mentre Al Qaddumi ha iniziato a pensare: mi mettete con le spalle al muro per non farmi entrare oppure per farmi entrare senza prendere decisioni? Normale che se entro qualcuno deve abbandonare un po’ di potere”.
“Perché hanno firmato un preliminare di accordo se non avevano delle garanzie? Pallotta gli ha chiesto le garanzie? Io non firmerei mai senza un minimo di garanzia. Adesso si è aperta un’indagine della procura. L’indagine non è su Al Qaddumi, ma sulle ipotesi si aggiotaggio sul titolo della Roma. Questo non è un vantaggio per il signor Qaddumi”.
“I soldi Qaddumi li ha o no? Al momento non so rispondere. La gente si chiede questo, a te toccherà riabilitarti uscendo in giro per Roma con le banconote da 500 euro. Da quando ho lasciato la Rai mi occupo di comunicazione di impresa. Quando sono stato contattato da questo signore ho chiesto di essere chiari e non abbiamo accordi, sono solo un collaboratore. Non mi interessa l’ufficio stampa della Roma che è ben rappresentato. A me piacciono sempre le cose difficili. Sceicco non è un titolo nobiliare. Io mi fido di quello che mi dice, non vedo i conti correnti e le cassette di sicurezza. Ho avuto i nomi delle società e ho controllato nel mio piccolo prendendo le mie informazioni. Prima di accettare ho cercato di controllare secondo le mie possibilità”.
“Pallotta quando ha firmato il preliminare ha scremato qualche altro partner che si era fatto avanti. Non solo dunque lo hanno scelto, ma lo hanno preferito ad altri. Siamo davanti a due fattispecie per cui la Roma ha ritenuto che quella fosse la trattativa più seria. E’ una trattativa che va avanti da 3 mesi, da prima di Natale. C’è stato un passo indietro della Roma dopo l’intervista di Fiorentino a Il Messaggero e questo ha fatto sorgere più di un dubbio allo sceicco anche se gli ho consigliato di andare avanti. Se l’operazione dovesse saltare, lui tirerà fuori tutte le carte e si scoprirà chi ha sbagliato e giocato in questa trattativa. Si sta vivisizionando questo sceicco per scoprire chi è ed ho provato a darvi qualche elemento”.
“E’ andato da Pallotta perché era quello che detiene la quota di maggioranza. Nel 2011 lui non ha presentato offerte per la Roma. La sua intenzione era arrivare al controllo della società in varie fasi.
Mi auguro ci sia un nuovo incontro tra le parti altrimenti qualcuno non potrà più guardarsi in faccia. Viaggio a Boston? Non ci sarà. Lui ha fatto delle cose che non condividevo come l’intervista su Il Tempo con quella fotografia, sarei rimasto in silenzio a prendermi le fucilate. Potrebbe essere una svolta epocale, ma, mi ripeto, se lo fermano il peggio è per la Roma”
“Se mi accorgessi che ci fosse qualcosa che non va, sarei il primo a prendere le distanze e a ritirarmi a leccarmi le ferite. Ho qualche dubbio su questa operazione, ma ce l’ho sull’altro partner, sulla Roma. Ho un tale rispetto per la Roma e la Consob che avevamo preparato giovedì un comunicato di cinque righe per tutti, compresi i piccoli azionisti. Il signor Qaddumi comunica che in merito alle indiscrezioni circolate vuole continuare a lavorare a fari spenti per il rispetto per la Consob, le leggi della Borsa e i piccoli, ma preziosissimi azionisti. Il comunicato era pronto, ma non lo abbiamo reso noto perché toccava alla Roma. I due comunicati di giovedì hanno qualcosa di strano perché dicono uno una cosa, e l’altro l’esatto opposto”.
“Nella vicenda che ruolo hanno avuto Baldini, lo studio legale e Padovano? Non conosco il ruolo della Roma. Baldini e Sabatini sono due eccellenti dirigenti. Io non ho parlato con Baldini. Padovano? Se una persona mette dei soldi vuole anche mettere bocca nell’aspetto tecnico sportivo e si è affidato a Michele Padovano. Non credo che lui (Padovano, ndr) metta dei soldi nell’iniziativa. Se la trattativa andrà in porto Padovano credo entrerà nella Roma. Anche io nel club? Non credo. Mi auguro che entro il 14 verranno versati questi soldi, ma sono pessimista perché secondo me non c’è più la volontà del venditore di vendere”.
“Lui non ha fatto nessuna Due Diligence dell’As Roma. Nuovi comunicati della Roma? Possono fare quello che vogliono, ma voglio segnalare la discrepanza tra i due comunicati. Se la Roma vuole replicare mi da un’importanza che non merito. Il titolo della ‘Padania’ contro i tifosi della Roma? C’è stato un procedimento disciplinare nei confronti di chi fece il titolo, ho già chiesto scusa, ho preso provvedimenti contro il caporedattore. Quel titolo non lo avrei mai fatto e la reazione dei tifosi romanisti fu legittima” (Moncalvo dirigeva il quotidiano La Padania, ndr).
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