L’ex giocatore parla anche di Michele Padovano
AMORUSO / ASROMALIVE.IT – L’ex centravanti dell’Atalanta, della Juventus e della Reggina Nicola Amoruso, ha parlato di diversi temi legati al calcio italiano, dando la propria opinione sul match tra gli orobici e la Roma, su Zeman e sul possibile arrivo di Mazzarri nella Capitale al sito gazzettagiallorossa.it:
Su Atalanta-Roma.
“E’ stata una bella partita, ricca di episodi e bella da guardare. La Roma è uscita a testa alta con un risultato molto importante. I giallorossi avevano bisogno di una vittoria in trasferta dopo l’affermazione con la Juventus. Ci è riuscita, è tornata e si vede che i giocatori sono molto decisi quando scendono in campo”.
Si è giocato sulla neve. Quanto è pericoloso per un giocatore?
“E’ molto difficile e rischioso per la salute dei calciatori. In quelle condizioni non si gioca a calcio, si pattina e ogni palla può diventare pericolosa. Ci rimette lo spettacolo, io sarei per la sospensione in questi casi”.
Quale tecnico l’ha impressionata di più?
“Oltre a Lippi, gli allenatori che mi hanno insegnato di più sono stati Ancelotti e Mazzarri”.
A proposito di Mazzarri. Potrebbe diventare il nuovo tecnico giallorosso…
“La sua storia parla chiaro: è un allenatore che non è mai stato esonerato e che è cresciuto di anno in anno. Napoli è una piazza grandissima e difficile. A fine anno ci sarà una decisione importante e credo che dopo tanti anni vorrà cambiare aria per trovare nuovi stimoli. Mazzarri può sicuramente allenare tutte le squadre e Roma sarebbe una piazza perfetta”.
Zeman è stato suo allenatore. Un ricordo?
“E’ un allenatore che incide sempre molto nelle sue squadre. Quest’anno ci si aspettava qualcosa di importante: c’erano tutti i presupposti per una grande stagione, ma alla fine è successo qualcosa nello spogliatoio e non è andata come ci si aspettava. Gli è stato contestato di essere integralista e di preferire altri giocatori e alla fine queste scelte non lo hanno reso simpatico all’interno e fuori dallo spogliatoio. Quando mancano i risultati tutto viene meno, Zeman è un allenatore di personalità, ma è anche importante conoscere certe situazioni”.
Cosa scatta nella testa dei giocatori quando c’è un cambio di allenatore?
“Quando ci sono delle tensioni all’interno dello spogliatoio è naturale che poi le riporti in campo. E’ inutile nasconderlo. Naturalmente se c’è un allenatore che non crede in te, per quanto si può essere professionisti, è normale che qualcosa cambi dal punto di vista della mentalità”.
Su Michele Padovano.
“Michele lo conosco, abbiamo giocato insieme nella Juventus. E’ un ragazzo che ha passato momenti particolari, ma che capisce di calcio. Purtroppo è macchiato dai suoi problemi, ma ha una grande voglia e resta un bravo ragazzo che sa farsi voler bene. Sarebbe capace di ricoprire un ruolo nella Roma”.