Pistorius, l’impianto accusatorio vacilla: e se fosse innocente?

Troppi dubbi stanno emergendo dal processo

Le lacrime di Oscar Pistorius
Le lacrime di Oscar Pistorius

PISTORIUS / ASROMALIVE.IT – Oscar Pistorius potrebbe davvero essere innocente. Il suo racconto potrebbe non essere una menzogna per evitare l’ergastolo, ma una tesi da verificare che al momento non incontra incompatibilità con quanto trovato sulla scena del delitto in cui è morta la fidanzata Reeva. Da omicidio volontario e premeditato si potrebbe quindi derubricare l’accusa a omicidio colposo e la sua versione (credeva che in casa si fosse introdotto un ladro) potrebbe riprendere quota.

GLI STEROIDI NON SONO STEROIDI – In un primo momento, infatti, per avvalorare la tesi della violenza dell’atleta, si era parlato di fiale rinvenute in casa contenenti steroidi, ma a quanto pare non si tratta né di testosterone, né di altre sostanze dopanti. Il campione paralimpico ha dichiarato che si trattava di un rimedio fitoterapico e il portavoce del Comitato paralimpico internazionale ha comunicato che in occasione di Londra 2012 il velocista è stato controllato due volte ed è sempre risultato negativo. Inoltre Medupe Simasiku, portavoce della Procura generale, comunica che lui stesso non sa di che sostanza si tratti perché è ancora troppo presto per avere un’analisi definitiva. Quindi quella di Hilton Botha, l’ufficiale di polizia che per primo ha effettuato l’indagine nella casa di Pretoria, sarebbe soltanto un’illazione. Il poliziotto è stato messo alle strette, durante l’interrogatorio, dal legale di Pistorius, e si è visto costretto ad ammettere non solo l’errore sulle fiale, ma anche che nessun elemento di prova raccolto sulla scena del crimine è incompatibile con la versione dell’incidente fornita dall’atleta.

SCENA DEL CRIMINE CONTAMINATA? – Non solo. Barry Roux, il legale di Oscar, tuonando contro il poliziotto è anche riuscito a fargli ammettere che la scena del delitto potrebbe essere stata contaminata dalla squadra che è accorsa per le indagini: “Avete camminato per tutta la casa senza protezioni alle scarpe”, è l’accusa, cui non è arrivata alcuna replica.

I VICINI NON HANNO SENTITO PISTORIUS GRIDARE – Vacilla anche la tesi della testimonianza dei vicini di casa. Se è vero che gli abitanti del quartiere hanno sentito una lite violenta, non è altrettanto vero che fossero certi di aver identificato Oscar e Reeva. Il legale di Pistorius è riuscito anche a far ammettere a Hilton Botha che i vicini non hanno chiaramente riconosciuto le loro voci in quel litigio, ma che hanno semplicemente sentito gridare.

SI AGGRAVA LA POSIZIONE DI BOTHA – A questo punto, con una serie di “manovre” simili, Botha potrebbe essere presto sospeso dal caso. La sua posizione, oltre che per le evidenti interferenze, potrebbe aggravarsi anche per un’altro elemento molto importante: lui stesso è accusato di tentato omicidio. Il suo caso, risalente al 2009, è infatti stato riaperto dopo una prima archiviazione: sparò in stato di ebbrezza a un taxi che a bordo aveva diverse persone. Lui sostiene di non essere stato ubriaco e che lui e i due colleghi incriminati avevano sparato perché il taxi stava tentando di buttarli fuori strada. La situazione resta da chiarire, ma presto ci saranno evoluzioni sul caso, visto che la prossima udienza sarà a breve. Nel frattempo Pistorius resta in cella alla stazione di polizia di Pretoria e dorme sul pavimento, perché lì non ci sono letti. Ma ha chiesto lui di non essere trasferito in carcere.

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