ROMA ZEMAN CONFERENZA STAMPA POLEMICHE GIORNALISTI / ASROMALIVE.IT – Queste le parole di Zdenek Zeman in una conferenza stampa dal clima rovente dopo il 4 a 2 interno subito dalla Roma:
42 gol subiti, i giocatori stasera non sono sembrati vicini a lei. Pensa che la squadra stia giocando contro di lei?
“Non credo, hanno giocato troppo per me, hanno dimostrato tanta voglia individualmente ma non si è giocato bene come squadra. Ma la voglia dei giocatori si è vista, hanno lottato, hanno cercato di fare, anche troppo“.
Roma con zero lucidità, si è visto dai primi secondi, era giusto però far giocare Goicoichea? E la squadra ha risentito della settimana?
“Se sapevo che Goicoechea avesse fatto queste cose non l’avrei fatto giocare, sono errori che fanno tutti, si possono commettere. La squadra ha risentito della situazione ma hanno voluto dimostrare che sono attaccati lo stesso. Il primo tempo avevano detto che questa la vincevamo, ma non c’era il gioco che di solito proponiamo. Abbiamo pagato la prestazione ma come voglia non posso dire niente“
La squadra sa cosa vuol dire giocare con Zeman?
“La squadra ha giocato 25 partite ne ha sbagliate 3 come gioco di squadra, percentuale abbastanza basta. Purtroppo oggi è successo in una giornata che poteva darci tanto invece ci ha tolto tanto“
Non l’ho mai sentita in questi mesi dire che lei ha sbagliato… E’ sicuro che questa Roma non potrebbe avere un influsso positivo con le sue dimissioni?
“Io sono a disposizione della società, quelli che non fanno non sbagliano. Per me questa squadra ha delle potenzialità, ha dimostrato di saper giocare a calcio. I risultati si fanno solo lavorando, se io me ne andassi migliorerebbe? C’è sempre un punto interrogativo, ma questa squadra può fare risultati positivi“.
Che errori ha commesso Zeman quindi?
“Penso che qualcosa ho sbagliato se non siamo primi in classifica, ma ci sono avversari. Cerco di costruire una squadra che fa bel gioco, risultati e spettacolo. A volte ci riesce a volte no, ma abbiamo 12 giocatori under 23 che hanno bisogno di imparare a stare in campo“
A fine partita nessun giocatore è venuto da lei, è normale?
“Si, normalissimo. Non ci siamo mai salutati perché oggi dovevamo farlo? Noi ci rivediamo a fine partita nello spogliatoio“.
Lei di solito viene scelto per creare un clima di festa allo stadio, visto il legame con le sue idee e il suo modo di proporre calcio. Questa sera c’è stata però la ribellione… Questo la ferisce?
“Si, mi ferisce ma per me la tifoseria della Roma è la più importante in Italia e non mi sorprende dopo quello che leggo. Leggo tante falsità, leggo sul “Corriere dello Sport” che ho litigato con i medici e ho convocato apposta De Rossi, che secondo lo staff medico, non andava convocato, ma non è vero niente: si è messo a disposizione, non aveva i 90′ per me ma poteva essere utilizzato. Queste falsità fanno male all’ambiente,ma siamo a Roma e ci dobbiamo difendere“.
Forse qualcuno ci ha riferito questa cosa…
“Non può essere, ho parlato anche con i medici, De Rossi solo martedì non ha fatto resistenza a velocità ma altro lavoro. Nessun medico ha detto che ha problemi e ci parlo ogni 10 minuti con Daniele chiedendogli come sta e cosa gli fa male e mi ha detto anche lui: “Sono a posto”.
Ma noi abbiamo scritto che si è messo a disposizione o no?
“Voi avete scritto che ci sono contrasti con lo staff che non voleva che lo convocassi e che io lo ho convocato apposta. Questo è scritto e come queste notizie ne escono ogni giorno altre 20… Finché non ci sarà serietà tra voi l’ambiente ne risentirà sempre“.
Ma pensa che la Roma arriva a questo punto per colpa delle cattiverie che escono sui giornali?
“Sicuramente la situazione in città non è normale, attacchi dalla mattina alla sera non solo a me, che io me li tengo, ma si discute di ogni cosa che fa la società o di ogni giocatore. Così non ci si aiuta,non ci volete aiutare ma andiamo avanti da soli“.
Se desse le dimissioni la dirigenza che farebbe? Lo scorso anno si diceva che a Luis Enrique le avrebbero respinte. Perché le hanno proposto un biennale se si dice che non la supportano?
“Glielo spiego di nuovo: io non mi dimetto perché credo in quello che faccio, sono convinto che la squadra può crescere, recuperare in classifica, arrivare a traguardi e obiettivi che si è prefissata. Poi se voi aiutate… Io le dimissioni come pensiero non le ho perché credo a quello che faccio“.
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