ARMSTRONG DOPING / ASROMALIVE.IT – Finalmente la verità, ma ancor di più finalmente la sincerità. Dopo mesi e mesi di indifferenza mediatica e di sfrontatezza di fronte all’evidenza, Lance Armstrong ha deciso di confessarsi, e lo ha fatto all’americana, nel talk show più famoso del suo paese, quello di Oprah Winfrey. L’intervista, che potrebbe diventare una della più viste della storia Usa, andrà in onda giovedì e venerdì (venerdì alle 21:15 su Dmax in Italia), ma già emergono le prime indiscrezioni sui contenuti della conversazione. Due ore e mezzo in cui il texano si è più volte emozionato, evidentemente scrollandosi di dosso un peso non indifferente, e inoltre ha ammesso di aver fatto uso di doping già a metà degli anni ’90, ancor prima di ammalarsi di tumore. Nel tempo che ha trascorso con la presentatrice l’ex campione, a cui sono stati revocati ben sette Tour de France, ha attaccato l’Uci, il governo del ciclismo mondiale, accusandolo di aver coperto le sue attività illecite. La Winfrey ha dichiarato che il texano ha ammesso di far uso di doping, ma “non nel modo in cui mi sarei aspettata. E’ stato sorprendente. Le sue risposte sono state soddisfacenti. Non so se era pentito o meno, ma ha risposto alle domande ed è arrivato all’intervista certamente preparato. Non penso che la parola emozionale possa descrivere l’intensità o la difficoltà che ha dovuto affrontare parlando di alcune cose”. Non andando oltre nei particolari, aspettando che la speciale doppia puntata del programma riveli il resto. Ancor prima di andare da Oprah, Lance si era recato negli uffici della fondazione Livestrong, creata da lui nel 1997 per la lotta contro il cancro, per scusarsi con gli impiegati. I malfidati sostengono che la teatralità della redenzione sia solo una mossa per ripulire la reputazione, e non far morire la speranza di essere perdonato dall’opinione pubblica. Intanto, oltre ai malfidati, escono allo scoperto tutti i nemici che Armstrong si è creato negli ultimi anni, a cominciare dal Sunday Time di Londra, costretto in passato a pagare 500 mila dollari per diffamazione. Ora il quotidiano inglese ha voglia di rivalsa, e ancor prima di ricorrere a vie legali ha comprato una pagina sul Chicago Tribune, il giornale della città di Oprah, suggerendole le dieci domande da fare a Lance. E per nemici che antichi che risorgono ne nascono anche di nuovi, all’Uci non è piaciuta affatto l’accusa dell’ex campione nei confronti dei suoi funzionari. L’Unione Ciclistica Internazionale ha risposto alle accuse dichiarando che “Se ha detto davvero quelle cose lo invitiamo a testimoniare davanti alla nostra commissione indipendente messa in piedi per occuparsi delle accuse mosse alla Uci nelle recenti indagini della Usada“. Nel frattempo Armstrong avrebbe promesso di ripagare parte dei soldi ricevuti dalla U.S. Postal Service sponsor della sua squadra, ma la scalata per la vetta del perdono è più impervia del Tourmalet, e stavolta non c’è il doping ad aiutarlo.
Francesco Cianfarani
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