A.S.ROMA BALDINI RIFLETTERE DISCONTINUITA’ FIDUCIA ZEMAN / ASROMALIVE.IT – Queste le dichiarazioni di Franco Baldini, direttore generale giallorosso, ai microfoni di Mediaset e di Sky nel post-partita di Catania – Roma:
Mediaset
Come mai questa discontinuità nei 90 minuti?
“E’ qualcosa su cui dobbiamo riflettere e trovare le cause. Nella ripresa ci siamo portati in campo il rammarico delle occasioni perse. Una sorta di fatalità. Ovviamente non va fatto e dobbiamo migliorare”.
Fiducia assoluta al progetto Zeman? Cosa significava l’incontro con Guardiola?
“Di incontri con Guardiola ne ho avuti tanti negli anni, com’è noto siamo amici. Certo che c’è fiducia nel progetto Zeman, credo che il Catania non sia mai stato cosi in difficoltà in casa come oggi. Penso sia stato anche merito della Roma…”
In questa squadra manca un giocatore fondamentale, un centrocampista centrale che abbia gioco corto e gioco lungo, un po’ il Verratti dell’anno scorso a Pescara.
“E’ un’opinione che, specialmente dopo una sconfitta, può avere una sua logica. Quando abbiamo pensato la squadra, lo abbiamo fatto con l’allenatore. Erano stati individuati i calciatori che avrebbero dovuto far parte dell’impianto. Oggi non possiamo accampare molte scusanti. Io credo nell’allenatore e nella rosa, so che abbiamo qualità morali e tecniche per poterci risollevare. Lo faremo presto”.
De Rossi inizialmente tutti lo vedeste titolare, anche Zeman.
“Si, ma abbiamo messo a disposizione dell’allenatore una rosa di giocatori forti. La scelte tecniche le può prendere l’allenatore meglio di nessun altro”.
E il ragazzo?
“Mi stupirei se fosse felice…”
C’è una differenza così ampia con la Lazio?
“La classifica dice questo al momento”.
Sky
De Rossi?
“Non credo ci sia da chiarire più di tanto. L’allenatore, che nutre la nostra fiducia, ha la legittimità di fare le scelte che ritiene opportune, tra cui quella di usare o meno De Rossi. Credo abbia spiegato le ragioni della decisione. Ha fatto una scelta“.
Scelta che però avviene molto spesso e diventa un caso, specie se non arrivano i 3 punti.
“Sì anche se oggi, nel primo tempo, è stata una partita alla Zeman, costruendo tante cose pensate, non è riuscito di mettere in porta almeno una delle diverse occasioni. Nel secondo tempo sembra siamo scesi in campo con questo peso, col rammarico delle occasioni perse e pensando che potesse succedere qualcosa di non bello. E puntualmente è stato così“.
Altro tema è Mattia Destro. Ne parlano tutti bene, cosa sta pagando? Troppa pressione?
“E’ la prima volta che si confronta con una grande piazza molto esigente e tanta pressione. Probabilmente la sente e avrà modo di superarla, essendo così giovane. Chiunque abbia un minimo di discernimento non può che riconoscere in Mattia tutte le qualità che possono permettergli di diventare un grande campione. Deve realizzare questi gol, ma io credo tantissimo in lui e in tutta la squadra come crediamo nel tecnico. A fine anno faremo evidentemente tutti i conti che è necessario fare, mi preme ricordare che ho lavorato in assoluta libertà su questa squadra, il responsabile principale, a fine anno, se le cose non saranno andate, non sarò altro che io. Ho fatto tutte le scelte che ho ritenuto giusto fare. Spero e credo che a fine anno queste responsabilità saranno piacevoli, ma comunque me le prendo perché ce le ho“.
Meglio non chiederti di Moggi in politica…
“Sono d’accordo” (ride).
Ci sono dei dati: la Roma ha uno sviluppo offensivo a tratti sontuoso, ma dietro i dati continuano ad essere sconfortanti. Siete la squadra più lunga, l’ultima nei contrasti…
“Questo è un po’ figlio del modo di giocare. Quando si inseriscono i centrocampisti la squadra si allunga, ma spesso in senso funzionale. Credo che il dato “più tiri più gol” nelle ultime due settimane sia un po’ calato: abbiamo tirato tanto ma segnato poco“.
Possiamo dire che un giocatore che guadagna 10 milioni di euro l’anno non può stare in panchina? Cioè se c’è Pjanic De Rossi può giocare senno no e gioca Tachtsidis? Mi sento un po’ preso in giro…
“E’ poco elegante sottolineare quanto si guadagna. De Rossi è straordinariamente importante per noi ma non credo che il valore economico vada messo in ballo nella disamina tecnica. Ovviamente, specialmente a partita persa, tutte le osservazioni hanno una loro legittimità. Ho detto mille volte quanto penso che De Rossi sia un campione e un giocatore importante. La società fa la scelta di rinnovare per la rosa, ma non può fare le scelte di campo di volta in volta, queste spettano al tecnico, altrimenti nemmeno potremmo giudicarlo, dovremmo giudicare noi stessi. Potevamo vincere 3-0 a fine primo tempo e, in caso, la scelta di Zeman non sarebbe stata così sbagliata“.
La sua versione dell’incontro con Guardiola?
“Non riguardava il calcio. Qualcuno di voi lo sa benissimo del rapporto di amicizia che mi lega a lui da quando ha giocato nella Roma, ho avuto la possibilità di conoscere una persona fantastica, come lo è Luis Enrique. Queste persone, quando hai la fortuna di incontrarle, poi coltivi la loro amicizia. Ero a New York per impegni di lavoro, e, sapendo, perché lo so, che era lì, ci siamo visti. Ho incontrato tanti allenatori, non cerco allenatori, cercavo semplicemente un buon caffè e 5 minuti di chiacchiere“.
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