La confessione toglierebbe la squalifica a vita allo statunitense
ARMSTRONG DOPING / ASROMALIVE.IT – Una confessione per poter cominciare una vita nuova nel triathlon. Potrebbe esserci una svolta clamorosa nel caso Armstrong, squalificato a vita per doping e privato di tutti i risultati ottenuti dall’1 agosto ’98 al 2005, comprese le sette vittorie al Tour. Stando al New York Times“, che cita fonti familiari, l’ex corridore texano starebbe considerando di ammettere pubblicamente l’uso di sostanze proibite e il ricorso al doping ematico durante la sua carriera.
Il suo legale, Tim Herman, smentisce ma Armstrong starebbe riflettendo su questa possibilità anche per non creare ulteriori danni alla Livestrong Foundation, la Fondazione creata dall’ex ciclista dopo che nel 1997 riuscì a sconfiggere il cancro e impegnata da 15 anni nella lotta contro la malattia. Tra l’altro, lo scorso novembre, la Fondazione ha cambiato nome da “Lance Armstrong” a “Livestrong” proprio per prendere le distanze dall’ex corridore alla luce del dossier Usada.
La confessione, secondo le norme Wada, potrebbe consentire ad Armstrong uno sconto di pena ma la situazione è più complicata di quanto si pensi viste le cause legali in corso. La SCA Promotions chiede indietro quanto pagato al texano per le sue vittorie al Tour e c’è la querela del Sunday Times che in passato Armstrong aveva citato per diffamazione ottenendo un risarcimento di 500 mila dollari. A tutto questo va aggiunta la possibilità che il governo federale statunitense lo porti in tribunale per frode visto che i soldi della sponsorizzazione della US Postal Service sarebbero stati utilizzati per comprare il doping. “Mai dire mai, sono pronto ad ascoltare chiunque”, il commento a riguardo di Dave Howman, direttore generale dell’Usada.
Toccherebbe infatti all’agenzia antidoping statunitense, e non alla Wada, decidere su un’eventuale riapertura del caso qualora Armstrong scegliesse di uscire allo scoperto e fornire nuove informazioni.