Le dichiarazioni del tecnico boemo che, a fine gara, si è sfogato sui torti arbitrali che la Roma ha subito fino ad ora
ROMA ZEMAN LEGA SQUADRE VOCE RISPETTO / ASROMALIVE.IT – Ieri Zeman stava per rifilare un’altra ”manita” al Milan. Era il 3 maggio del 1998 quando umiliò i rossoneri, sulla cui panchina sedeva Fabio Capello, con un secco 5 a 0. Eppure, a 12 minuti dalla fine, l’espulsione ingiusta di Marquinhos ha un po’ sconquassato la Roma, che, da 4 a 0, si è trovata sul 4 a 2 in un attimo. Insomma, festa rovinata per il boemo che, a fine gara, ha affermato: ”Il calcio si è sempre giocato tra Milano e Torino e si vedeva. In Lega e Figc alcune squadre hanno più voce di altre. Ogni tanto si vede qualche gol irregolare, a qualcuno si dà, a qualcun altro no. Se si guardano le cose del campionato, ci si rende conto che qualcuno ha avuto dei vantaggi. É tornato il vento del nord? Ma è normale che ci sia, ho sempre detto che vincendo molte o tutte le partite, anche noi potremo conquistare rispetto. Non ci stiamo riuscendo e non veniamo trattati con la giusta attenzione. Ma fare calcio a Roma è sempre difficile”. Parole che non danno adito ad interpretazioni.
A Zeman non è andato giù il cartellino rosso a Marquinhos: ”Per me non è chiara azione da gol e bastava l’ammonizione, ma l’arbitro ha giudicato con un altro metro”, sono le sue parole riportate oggi dalla Gazzetta dello Sport. Il tecnico giallorosso era convinto che non ci fosse nemmeno il rigore su Pazzini, perché sosteneva che l’attaccante milanista fosse partito in fuorigioco. Poi, però, vedendo le immagini, si è corretto: ”E’ vero: la posizione è buona”.
Sulla partita, il mister ha detto: ”Abbiamo giocato bene il primo tempo bene, pressavamo alti, eravamo propositivi e riuscivamo a ripartire. Nel secondo, invece, ci siamo schiacciati troppo, abbiamo pensato più a gestire, ma noi non sappiamo gestire e il Milan, che ha giocatori bravi, ci ha messo in difficoltà, soprattutto nel finale, quando siamo rimasti in dieci”. Poi qualche parola sulle scelte tecniche: ”Il centrocampo migliore? Finora no. L’ho scelto perché con De Rossi e Bradley, che sono più di rottura, volevo fermare il loro centrocampo. Ci siamo riusciti. De Rossi ha fatto una grande partita: eccezionale nel primo tempo, dove è stato il migliore, come mai finora, poi nella ripresa anche lui è calato. Ma se gioca così, sarà difficile rivederlo in panchina. Pjanic invece fa il suo: è un giocatore costruttivo, molto tecnico”.
Nelle ultime sei partite, la Roma ha ottenuto cinque vittorie: ”Non mi importa se i giocatori mi amano o no, l’importante è che rendano. Con qualcuno magari ci litigo, più per finta che in realtà, perché alla fine li devo motivare. Ma non dite che è il momento del mio rilancio. Io cerco solo di fare calcio e sono contento di farlo davanti a così tanta gente”. Insomma, è davvero tornata Zemanlandia?